Recensioni di libri

“Le signore dei giochi”, il noir esoterico di Valeria Bianchi Mian

La collana “Piemonte in Noir” ha recentemente proposto il secondo giallo psicologico di Valeria Bianchi Mian, Edizioni del Capricorno: Le signore dei giochi.

Valeria, psicologa di orientamento junghiano, milanese d’origine e torinese d’adozione, ha partecipato a Bossolasco, al Salotto letterario di Rosa in giallo e noir Festival.

Oltre al suo lavoro di psicoterapeuta di gruppo, di formatrice e insegnante Mindfulness, Valeria ha ideato Tarotdramma, intreccio di psicodramma e scrittura terapeutica con le carte dei tarocchi (www.tarotdramma.com). Il suo profilo di psicoterapeuta emerge nel romanzo.

Come non si allevano i figli, il desiderio della maternità e il fascino della scrittura sono incipit che si trovano nel poliedrico romanzo.

Un romanzo di 358 pagine, bello, ma complesso come lo sono i libri della Bianchi Mian. Non li leggi tutto d’un fiato, ma ogni tanto rallenti perché abbinata al noir c’è una sorta di seduta dalla psicologa, lei, l’autrice. Un libro da tenere a portata di mano perché, a mio avviso, prima o poi ci ritornerai per rileggerne e perscrutarne qualche passaggio ulteriore e vedere se lo avevi veramente capito.

Le signore dei giochi” è un romanzo che, nelle Langhe, potrebbe essere quello delle masche. Ma non lo è, sarebbe riduttivo, è più un libro sull’esoterismo che è profilo più avanzato ed evoluto delle masche langarole. Un potere al femminile, quasi sacrale, in cui tre “ziette”, che poi diventano cinque, hanno rapporti privilegiati e divinatori con l’aldilà.

Un noir senza tempo, che si dipana fra esoterismo e mito, un cold case intriso di crudeli accadimenti che aspetta di essere risolto. Fra tradimenti e ritocchi plastici è un noir che presenta anche aspetti di humor e un finale imprevedibile.

Lo scenario del romanzo.

Le Valli di Lanzo, Mongreno, San Salvario e tutta Torino, città della magia e Viù dove l’autrice ha fatto una presentazione del libro.

La trama del romanzo.

Un documento di trent’anni prima torna alla ribalta e, seppur strappato in mille parti, viene ricomposto e fa da sfondo al romanzo, ai ricordi dei personaggi e prima o poi li condiziona tutti. Non possono e non devono dimenticare perché tutti ne sono stati segnati.

Il passato che riemerge è la figura di Eva, una ragazza senzatetto che ospitavano, perché incinta di un balordo. Quando la ragazza giunge all’ottavo mese di gravidanza scompare facendo perdere le tracce e della sua vicenda non si parlerà per oltre trent’anni.

Per ritrovarne le tracce della scomparsa bisognerà ricorrere all’esoterismo, ma anche a indagini che porteranno ad un finale agghiacciante.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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