Il Corpo crudo, un noir psicologico di Valeria Bianchi Mian

In attesa di assistere alla presentazione de “Il Corpo crudo” di Valeria Bianchi Mian in diretta sul canale youtube @Geografie Letterarie il 14 aprile alle 20:30, ho cominciato a leggere il romanzo.

Un noir intenso, di 219 pagine, pubblicato da Edizioni del Capricorno e uscito nel supplemento del giornale La Stampa e in libreria

La narrazione si svolge su due piani differenti, quasi due mondi che, come le convergenze parallele, sembra stiano sempre per incontrarsi e confluire, ma restano lì a guardarsi.

Una struttura narrativa non lineare che induce il lettore a saltare con esercizio mentale da un argomento ad un altro apparentemente scollegati. Una citazione del professor Giacomo Carena, riportata nel romanzo, è propedeutica alla sua comprensione: <<Per ogni belva che ci si desti nell’inconscio>>, afferma:

<<c’è un essere umano che dall’alba al tramonto ha vissuto nella convinzione razionale di essere una persona perbene. Utilizza i mezzi pubblici per andare al lavoro, sorride al vicino di casa, giudica…>>.

Il corpo crudo, copertina
La cover del libro

Un libro in certi passi agghiacciante e una serie di personaggi sfaccettati come il prisma. Non sai mai quale faccia stai guardando perché sembrano tutte uguali ma non lo sono. In aggiunta, una voce narrante un po’ sboccata funge da elemento di alleggerimento della tensione e della suspence che ammanta le pagine del romanzo.

Personaggi un po’ contorti e al tempo stesso amorali o almeno privi del senso di colpa.

L’autrice, in ogni figura descritta, si avvale del lato psicologico della sua professionalità e snocciola verità che solo a livello istintivo sapevamo.

<< Carota e bastone>> era il motto del personaggio Dio+ quando si riferiva alle sue numerose amanti, dicendolo quasi per ridere, ma gli psicoanalisti acclarano che in ogni scherzo si cela una profonda verità.

Tanti personaggi, anche il lupo mannaro, il lupo cecoslovacco, uomini e donne in cui la parte rappresentata dalla linea femminile fa sorridere, angoscia e fa tenerezza al tempo stesso. Il tutto senza dimenticare i tarocchi di cui Valeria Bianchi Mian è maestra.

Lo scenario del romanzo.

La capitale Subalpina in lungo e in largo fino alla collina torinese.

La trama

Chi ha ucciso il geniale “Casanova” Bruno Sirio, alias Dio+, fotografo-artista di fama internazionale le cui opere, contese dai collezionisti, danno scandalo?

Il corpo dell’artista viene rinvenuto nel suo studio torinese barbaramente ucciso. La mancanza di indizi fa pensare che ad ucciderlo possa essere stata qualcuna delle sue amanti, ma non viene escluso l’ambito del mondo dell’arte con cui aveva contatti, senza escludere invidia e gelosia. Tanta brutalità nasconde un crimine passionale o dietro quella violenza c’è altro – interessi economici, invidie professionali, un odio patologico per un genio che sfrutta i corpi delle sue «vittime» artistiche per esprimere la propria paranoica, oltraggiosa visione del mondo? Un romanzo folgorante. Un noir al femminile che è un viaggio alla radice delle nostre paure più ataviche, nei meandri più inconfessabili del pensiero, dove i confini tra normalità e psicopatologia sono tanto fragili da annullare la distinzione tra mente umana e animale.

Il Corpo crudo è un noir ben scritto, appassionante, che scorre veloce e ti guida senza accorgertene alla scoperta del tuo io e dei tuoi tormenti, fino ai recessi più profondi. Un aiuto a perdersi per ritrovarsi.  

Buona lettura

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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