Claudio Rolando torna dai suoi lettori con Il buco del picchio, un libro uscito in anteprima in allegato al giornale “La Stampa” e ora in libreria con le Edizioni del Capricorno.
Il romanzo fa parte della collana “Piemonte in Noir“.
Lo scenario
La vicenda si svolge a cavallo fra Parigi, dove il commissario dell’Omicidi parigina, Leo Delfos lavorava, e Giaveno, dove è tornato per godersi la pensione.
Il pensionato Delfos e il caso fortuito
Nelle aspettative di Leo non ci sono particolari ambizioni e nostalgia per il suo vecchio lavoro in polizia. Non ne sente, per niente, la mancanza. Nel nuovo tran tran ci sono il verde, le passeggiate in bici e la tranquillità.
Sarà il caso ad indirizzarlo nuovamente alle indagini quando, dovendo tagliare un frassino che è caduto sulla strada, è obbligato a rimuoverlo. Per fare questo chiama un suo vecchio amico in aiuto.
I due, nel fare i lavori di taglio e sgombero dell’albero, trovano un buco praticato da un picchio e, al suo interno, una pallina di fango che racchiude un anello, a forma di unicorno e una medaglietta, anch’essa d’oro.
Un unicorno che richiama esoterismo e immagini di dipinti che evocano i cinque sensi e storie antiche che riaffiorano.
<<che c’è che ti meraviglia?>>
<<<“Dimmi di più” ordinò Leo senza spiegare…>>
<< Ma i sensi sono cinque mentre tu mi hai parlato di sei arazzi!>> tagliò corto Leo.
<<Hai ragione, ma l’ultimo non centra con i sensi…o forse sì. >>
Il relax durerà poco, stavolta però sarà lui a coinvolgere Fabio Di Giovine, comandante dei carabinieri del paese.
Una casa invisibile e strani misteri che partono dal passato e solo attraverso la loro analisi si potrà arrivare alla soluzione dell’enigma che sarà sconcertante e amaro. La storia si dipana fra suicidi che si rivelano ben presto omicidi, veleni e riscoperta di vecchi amici.
Un romanzo che scorre veloce, anche se lo scrittore ci gode un sacco a procrastinare la soluzione che sembra essere sempre lì a due passi, ma non arriva mai. I sospetti non mancano e un passato che non perdona e non si può dimenticare.
Non mancherà un bell’incontro con una bibliotecaria che lo aiuterà nell’indagine e sembra un episodio di un romanzo recensito già in precedenza. Ma si sa il mondo è pieno di bibliotecarie!
Fino alla conclusione inattesa e imprevedibile.
Lucia Bosia