Il secondo romanzo dedicato alla trilogia: “Le ultime indagini di Gori Misticò” s’intitola “La sabbia brucia”. È stato pubblicato da Bompiani nel giugno 2021 e si discosta dall’opera precedente in diversi punti.
A differenza di quanto avvenuto in “La Mezzaluna di sabbia”, le oltre 400 pagine del nuovo libro si dividono in due parti: una più introspettiva e l’altra maggiormente concentrata sulle indagini.
L’autore, Fausto Vitaliano, è noto soprattutto per la sua attività di sceneggiatore per i fumetti di Disney e Bonelli.
Un passato che vuole riemergere
Il maresciallo dei Carabinieri Gregorio Misticò, chiamato affettuosamente Gori, è rientrato, improvvisamente, nel suo paese d’origine: San Telesforo, in Calabria.
Apparentemente, il forzato trasferimento è dovuto al fatto che la sua copertura è saltata durante una pericolosa operazione antiterrorismo e, quindi, nella ricerca di anonimato.
In realtà, in quel luogo, il personaggio principale è intenzionato a trascorrere il tempo che gli resta, ma anche a dimenticare gli eventi più dolorosi della sua vita.
Ma ne “La sabbia brucia” Il male incurabile che aveva colpito il protagonista nel romanzo precedente si confonde, con un altro ancora più difficile da combattere: quello della psiche.
L’anima di Gregorio sembra, ad un certo punto, trovare la pace nell’incontro con la sacerdotessa di una falsa comunità di aiuto, dedita alle truffe d’immobili e di ingenti somme di denaro.
La donna ha denunciato il furto di un’importante reliquia, ma, sull’intera vicenda, cala con la sua falce l’ombra della morte.
Per un nuovo caso di omicidio, il Commissariato di San Telesforo ed il brigadiere Costantino hanno nuovamente bisogno dell’aiuto di Gori Misticò.
Sarà proprio la reminiscenza del suo passato a far compiere a Gregorio le scelte più importanti?
La malinconia come condizione di vita
Ancora una volta, Fausto Vitaliano dona alla Calabria ed alla sua malinconia di fondo il vero significato del suo narrare.
Battute ad effetto, anche in dialetto calabrese, chiudono discorsi che i personaggi proposti avevano fatto fatica ad aprire.
Se, tuttavia, nel primo romanzo della trilogia, l’obiettivo era quello di rendere protagoniste l’ambiente e la comunità come metafora di uno stato d’animo, nel secondo, a prevalere, è soprattutto la descrizione delle due indagini di Gori: quella interiore e quella finalizzata a trovare il colpevole del delitto.
Le due realtà sono destinate ad intrecciarsi ed il dramma umano profondamente sofferto dal protagonista diviene parte decisa della soluzione del caso.
Così come la spiaggia di Pàparo, a San Telesforo, ovvero la Mezzaluna di sabbia, non è soltanto un luogo fisico nel quale si può tornare, ma anche il principio dal quale, con la mente, è possibile ripartire.
Marco Asteggiano