Il giudice e il suo boia, un poliziesco di Friedrich Dürrenmatt.

Il romanzo nasce come prodotto singolo, ma alla fine diventa una trilogia. Stando al giallista Massimo Tallone, solo William Shakespeare non doveva correggere i suoi lavori: il prototipo era uguale al prodotto finale.

Per tutti gli altri è più o meno diverso: correzioni, ripensamenti e ghostwriter si sprecano. Capita anche che un’opera già finita e pubblicata abbia un remake o addirittura un sequel perché l’autore vuole ritornare sui suoi passi e dargli un taglio differente.

È capitato anche a Dürrenmatt che ritorna sulle sue orme e realizza un’edizione in cui una è la prosecuzione dell’altra. In questo caso, “Il Sospetto” va annoverato come il prolungamento del primo romanzo.

La trama

Protagonista de “Il giudice e il suo boia” è il commissario Bärlach, che, quando sta avviandosi al pensionamento, resta invischiato, assieme al suo assistente Tschanz, in un caso di omicidio in cui deve agire con i piedi di piombo per via dei soggetti coinvolti. Il principale sospettato, il signor G., è pienamente convinto di aver compiuto il “delitto perfetto”.

Lo scenario

L’Italia del nord e la Svizzera

Il dubbio e la morale

Si può punire una persona per un delitto che non ha commesso, ma di cui si hanno riscontri oggettivi, in sostituzione di un altro di cui si sa chi lo ha commesso, ma non se ne hanno le prove?

Qual è la morale e la giustizia che deve prevalere e quale si deve applicare? In effetti, è una decisione tormentata da prendere.

Per dirla con Shakespeare, è il classico dubbio amletico. Segue “Il sospetto” (titolo originale Der Verdache può essere considerato, a pieno titolo, la prosecuzione de “Il giudice e il suo boia”)

La continuazione della trama

Il commissario Bärlach, malato e ricoverato nell’ospedale di Salem, nei pressi di Berna, rinviene, casualmente, una foto del 1945. In essa è raffigurato un chirurgo delle SS che opera un paziente ebreo senza anestesia, presso Danzica, all’interno del campo di concentramento di Stutthof.

Il dottor Hungertobel, che, assieme al commissario, vede la foto con il volto parzialmente coperto del chirurgo, crede di riconoscere i lineamenti di un suo compagno di studi.

Subito dopo si convince del contrario in quanto il suo ex collega, nello stesso spazio temporale, doveva trovarsi in Cile e quindi avrebbe un alibi perfetto. La cosa non convince il vecchio commissario che resta agghiacciato da quella foto e si getta a capofitto nella sua ultima indagine per risolvere l’enigma.

Un nuovo dramma che impone allo stanco commissario l’impegno morale di risolvere il caso ad ogni costo.

I romanzi dello scrittore sono intensi e si può considerare uno dei precursori del genere giallo e il dubbio che è insito nel suo carattere si ripercuoterà in tutte le sue opere.

Lucia Bosia

Redazione Sfumaturedigiallo.it

Stiamo lavorando per migliorare la vostra esperienza online.