Bell’abissina, un noir storico di Carlo Lucarelli
Sarà presentato, lunedì 19 dicembre al Circolo dei Lettori, in via Bogino 9, alle 18.30, a Torino, l’ultimo libro di Carlo Lucarelli “Bell’abissina”. Ad introdurre l’autore del libro, edito da Mondadori, ci sarà Bruno Ventavoli.
Speriamo che il noir (192 pagine) porti fortuna a Carlo Lucarelli, voce melodiosa e narratore in televisione, di tanti gialli e misteri italiani.
“Abissine” era anche il nome di una linea di ottima pasta di una Casa produttrice che dovette ritirare dal commercio tutta la merce e cambiarne il nome per via degli innumerevoli improperi che fioccarono sui social per aver riesumato un nome che avrebbe rievocato il fascismo.
Nelle intenzioni del Pastaio abruzzese non c’era evidentemente nessun intento del genere, ma solo un’operazione di marketing legata ad un periodo storico.
Lo scenario
Le strade italiane e, in particolare l’Emilia Romagna, e un ricordo di un periodo storico e coloniale.
La trama
È una nuova indagine affidata al commissario Marino. In periodo fascista la paura di attentati alla vita del Duce era molto forte.
Venivano fatti controlli capillari per evitare ogni attentato e sorprese non desiderate. Fra questi anche quello di tutte le fognature. C’era persino “La Squadra Fognature” che era inserita nel corpo di polizia chiamato la “Presidenziale”, a protezione e sicurezza del gerarca fascista.
Casualmente, nella perlustrazione del sottosuolo rinvengono le ossa di una donna sgozzata. A distanza di dieci anni, il commissario Marino accerta il coinvolgimento di un ricco imprenditore che fece fortuna nelle Colonie, in Abissinia, ed ora vive con la famiglia a Cattolica.
Una famiglia all’apparenza irreprensibile, ma soprattutto intoccabile, perché collusa con il regime e gerarchi corrotti in un giro di denaro di dubbia provenienza.
L’indagine punta a smascherare un assassino. In questo caso è aiutato dalle confidenze che riceve da un addetto alla Squadra Fognature, il commissario antifascista, noto anche con il nome di battaglia di “Locard”.
Indagando il commissario scopre che si tratta non di un caso isolato, ma bensì di un omicidio seriale. Alla fine gli omicidi potrebbero compromettere lo stesso regime, ma il confine su cui si deve muovere è davvero sottile e viscido.
Tommaso Lo Russo