La ragazza nella nebbia, un giallo di Donato Carrisi

Un capolavoro da cui lo stesso Donato Carrisi, scrittore dell’opera ed autore di cui abbiamo parlato qualche post fa, ha tratto anche la versione cinematografica: La ragazza nella nebbia. 

Un libro che scorre veloce e caratterizza tutti i personaggi in modo perfetto, con dubbi e inquietudini che vengono messe a nudo, talvolta, impietosamente.

I misteri

Il primo vede coinvolto l’agente speciale Vogel che viene rinvenuto in stato confusionale, dopo un incidente, in un luogo dove non doveva essere. Il secondo riguarda una ragazzina scomparsa nella nebbia da mesi, un caso ormai alla costante attenzione di tutti i media e di cui viene affidata l’indagine al nostro commissario.

Lo scenario

La vicenda si svolge sulle Alpi, dove:

I boschi di abeti calavano lungo le pendici delle montagne come un esercito ordinato che si appresta ad invadere la valle…Avechot stava proprio lì, nel mezzo di tutto lo scenario. I boschi, la valle, il fiume, il paese. E un mostruoso impianto di estrazione mineraria come sfregio avveniristico del passato

Realtà e finzione

Stando a Cino Tortorella, alias Mago Zurlì, un fatto esiste solo se ne parla la televisione. In altre parole, la notizia prende una connotazione diversa, più vera e autentica, come se prima non esistesse.

Donato Carrisi ne è parimenti convinto e fa del suo personaggio Vogel l’icona di questa asserzione.

Proprio questa è la specialità del detective Vogel: manovrare i media, attirare le telecamere, conquistare le prime pagine e ottenere così sempre più risorse per l’indagine grazie alle pressioni del “pubblico a casa”. 

Per arrivare a questo non si fa alcuno scrupolo, fino giungere al coinvolgimento, più o meno spontaneo, di un’avvenente giornalista che, in passato, gli aveva teso un tiro mancino che lui non ha ancora dimenticato.

La trama

Una ragazzina di 16 anni, tutta casa e famiglia, che scompare a 300 metri dalla sua abitazione, con i genitori che fanno parte di una confraternita religiosa particolarmente rigorosa.

Durante le indagini, l’auto dell’agente finisce inaspettatamente in un fosso, in un paesino tra le Alpi avvolto nella nebbia. Perché quest’incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti.

La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi.
Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso

L’incidente è banale. Vogel risulta illeso, ma sotto shock. Non ricorda nulla, perché è lì e come ci sia arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot.

Sono passati due mesi da quando Vogel ha cominciato ad occuparsi del fatto. All’inizio sembrava un semplice allontanamento volontario, come ne avvengono tanti. In seguito si è trasformato in un caso di rapimento e, da lì, ha preso la connotazione di un colossale evento mediatico, montato ad arte da Vogel.

La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno

Dice l’investigatore nell’iniziare il caso, ma con i media dalla sua parte cambia la musica. Infatti!

Non contano per lui il Dna, così come i rilevamenti della scientifica o il luminol, il composto chimico utilizzato dalla Polizia Scientifica per rilevare il sangue e tanti altri elementi preziosi per le indagini. L’agente Vogel è un personaggio molto diverso rispetto ai vari “commissari” che ci offrono la fiction e il noir.

L’importante è il risultato, che arriva in modo imprevisto.

Si conclude sempre nei film asserendo che si tratta di pura finzione. Ma il tema è così attuale che la realtà supera la fantasia. Per alcuni Vogel è uno stronzo, ma bravo.

Se, dopo aver letto il romanzo volete dire la vostra accetteremo i vostri commenti. A prescindere da come la pensiate, i processi si fanno sui media e chi vi scrive non è convinto che sia una bella cosa…

Tommaso Lo Russo