Una casa troppo tranquilla

Una casa troppo tranquilla: un thriller di Jane Shemilt

Una casa troppo tranquilla, il thriller psicologico ambientato nel mondo medico tradotto da Lucilla Rodinò.

Siamo sempre stati convinti che il ruolo del traduttore sia estremamente importante. Tanto che a Rosa in Giallo e Noir è previsto un premio per le traduzioni.Il rapporto tra ruolo del traduttore e autore diventa così qualificante che spesso apporta qualcosa di sé nella traduzione che non deve sconvolgere il libro ma deve permetterne la compenetrazione.

In Italia ci sono veri esperti in questo campo e, il traduttore, diventa un po’ un alias dello scrittore che entra in simbiosi lo stesso autore. Sarà per questo che ci stupisce che, l’autrice cambi, su 5 romanzi 4 traduttrici.

A parte questo, la critica osanna Jane Shemilt, mentre ci sono recensioni del pubblico che sono di tutt’altro avviso. Nel nostro caso, siamo a metà, ma ci sembra incredibile che abbia venduto un tale numero di copie nel mondo.

Jane Shemilt è brava a centellinare la suspence con un finale imprevedibile. Capire la banalità del male e l’ovvietà di alcuni personaggi del romanzo “Una casa troppo tranquilla” è facile. Parteggiare per un paio di figure rispetto ad altre è particolarmente agevole.

Ci si rispecchia in loro. Nel romanzo emerge il concetto di sopraffazione, utilizzo di idee spesso utilizzate da persone che vivono di rendita sul lavoro altrui e ci riescono benissimo.

Una casa troppo tranquilla

Lo scenario del romanzo.

Si svolge nel laboratorio fra cavie ed esperimenti veri e falsi e il fascino della Scozia.

La trama de Una casa troppo tranquilla

Beth ha tanto da dimenticare e cancellare del suo passato. Finalmente, con Albie, sembra trovare quell’equilibrio e quell’amore che le è stato negato per egoismo e mancanza di sensibilità. Tutto sembra girare per il meglio. Si sposa e va a vivere con il nuovo ingenuo partner a cui sembra arridere successo e denaro. Il giorno in cui cambia tutto, è il secondo anno di matrimonio.

Fin dall’inizio facciamo il tifo per Beth e Albie, ci sembra che il loro incontro possa ricucire le profonde ferite nell’animo di Beth e, nello stesso tempo, fornire ad Albie la spinta giusta per raggiungere riconoscimenti per il lavoro che svolge.

Purtroppo il passato di Beth non può essere dimenticato e ogni tanto riemerge prepotentemente.

Lucia Bosia

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