Georges Simenon – Uno sguardo sugli autori

Ci sono convinzioni dure a morire sul grande scrittore Georges Simenon.

La più importante è che fosse francese per via che il suo più grande successo sia legato alla Francia e principalmente al Lungo Senna parigino. Invece lo scrittore è belga, seppur di lingua francese (Liegi 1903 – Losanna 1989).

Il padre fu Désiré Simenon e la madre Henriette Brüll. La scaramanzia vuole che seppur Simenon fosse nato il 13 aprile sia stato dichiarato all’anagrafe come nato il giorno prima e cioè il 12.

L’aneddoto è raccontato dallo stesso Simenon nella sua novella Pedigree. Lo scrittore è stato tra i più celebri e letti esponenti del genere poliziesco non anglosassone ed ha cambiato il modo di scrivere il noir.

La sua produzione letteraria, soprattutto romanzi gialli, è monumentale. Annovera poco meno di duecento romanzi, fra cui emergono, per popolarità in tutto il mondo, quelli della serie di Maigret, quasi tutti tradotti in italiano.

Vita e opere

Scrisse altresì oltre 500 novelle.

Dopo il suo primo romanzo, scritto all’età di 17 anni (Au pont des arches, 1921) si trasferì a Parigi dove pubblicò con vari pseudonimi opere di narrativa popolare.

Nel 1931 avvia Pietr le Letton che uscì sotto il suo vero nome, inaugurando la fortunatissima serie dei romanzi incentrati sul commissario Maigret, che innovarono profondamente il genere poliziesco.

Si trasferì negli USA dal 1944 al 1955, ritornando in Europa, stabilendosi definitivamente in Svizzera, dove morì e fu intervistato, tra gli altri, da Bruno Gambarotta. Nel 1972 smise di scrivere, limitandosi a dettare al magnetofono, e tornò alla scrittura solo per redigere le Mémoires intimes (1981).

Con uno stile semplice e sobrio ha narrato, la solitudine, il disagio esistenziale, il vuoto interiore, l’ossessione, il delitto, in diversi romanzi, come:

  • La fenêtre des Rouet, 1946;
  • Trois chambres à Manhattan, 1946;
  • La neige était sale, 1948, trad. it. 1952;
  • L’horloger d’Everton, 1954;
  • Le fils, 1957.

Tutti caratterizzati da suggestive analisi di ambienti. Particolarmente riuscita l’interpretazione che ne ha fatto Gino Cervi interpretando Jules Megrait.

I lavori sono raccolti nelle Oeuvres complètes (72 voll., 1967-73) e in Tout Simenon (27 voll., 1988-93). Gran parte delle sue opere stata tradotta in 55 lingue. I suoi libri hanno ispirato molti film di successo.

Altresì ha pubblicato racconti e prose autobiografiche come:

  • Je me souviens del 1945;
  • Pedigree, del 1948, trad. it. 1987;
  • Quand j’étais vieux che risale al 1970;
  • Lettre à ma mère del 1974, trad. it. 1985;
  • la serie Mes dictées, 21 voll., 1975-85);
  • le raccolte di articoli À la recherche de l’homme nu (1976);
  • À la decouverte de la France (1976);
  • À la rencontre des autres (1989).

Nel 2009, in occasione del ventennale della morte, è stato pubblicato in Francia, a cura di P. Assouline,  il monumentale Autodictionnaire Simenon che raccoglie gran parte delle interviste, carteggi e appunti dello stesso Georges Simenon, che illustra una vita intensa e originale documentando in modo esaurente la vita dello scrittore.

A breve su queste pagine la postfazione del romanzo del 1963 “La camera azzurra“.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

Stiamo lavorando per migliorare la vostra esperienza online.