Quo vadis Migrans, ci sarà mai una soluzione come nei gialli?

L’immigrazione è un fatto epocale che sempre la storia ha registrato. Venendo ai giorni nostri è un dramma angosciante.

A più riprese, a seconda di come vanno gli sbarchi che fanno più rumor ci sono le polemiche e scambi di accuse da una parte e dall’altra. Di sicuro Mare Nostrum era soprattutto degli antichi romani. Oggi invece lo è un po’ di tutti.

Puntualmente si torna a parlare della linea dura, ma dura poco e, al contempo, tutti sanno insegnare all’Italia.

Oltretutto va tenuto conto che l’Italia decisioni ambigue e facilonesche, in passato le ha adottate. La storia di precedenti miopi accordi incide ancora oggi. Lo fu per le quote latte, per l’industria siderurgica e via di seguito “stoppare” il traffico delle navi delle Ong nel Mediterraneo ha senso, ma la strada è particolarmente in salita.

Lo ritiene, in un’intervista, l’ex ammiraglio Fabio Caffio, esperto di diritto marittimo e analista della crisi migratoria in Mediterraneo:

«Se la nave di una Ong soccorre un migrante in acque libiche, passa per la zona Sar maltese e arriva in Italia», continua Caffio, «chi è competente per il Place of safety?. È il Paese responsabile della zona Sar», ma la Libia dal 2019 non è più un porto sicuro dove sbarcare i migranti salvati.

Lo dicono continua – l’Unhcr e il decreto di Di Maio del 4 ottobre 2019 sui Paesi di origine sicura».

Se Malta tiene un profilo basso resta l’Italia. L’ammiraglio nell’intervista a “Il Giornale” continua:

«Tutto comincia nel 2013 durante Mare Nostrum, la missione umanitaria della Marina, con la Guardia Costiera, competente per la Sar, che fa salvataggi deviando le navi mercantili, che nel solo 2014 salvano circa 40mila migranti».

«Sono le Capitanerie che, nel 2016, accreditano le ONG e le utilizzano come strumento per le attività di soccorso».

Ristabilizzata, nel 2018 la Libia, le Ong sono escluse dalle acque libiche.

Ora che la Libia è di nuovo in fermento tornano le Ong che però dovrebbero essere attrezzate per portare i naufraghi. Il giallo è risolto aggiungendo una sentenza della Cassazione e il decreto legge 130/2020.

Parafrasando Jonathan Swft:

<<Visione è l’arte di vedere le cose che altri non vedono>>.

Stando all’Italia la miopia è di casa e annulla la capacità di prevedere le soluzioni per il futuro con lungimiranza.

Lucia Bosìa

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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