In ricordo di Edgar Allan Poe: un racconto per Halloween
Notte di Halloween, notte di fantasmi, che precede i due giorni che noi Italiani dedichiamo ai nostri morti. Quale momento migliore per ricordare Edgar Allan Poe, un autore ricordato come il padre del giallo?
Due parole sull’autore:
Un autore dalla vita tormentata, incompreso della gente del suo tempo, la cui vita è stata un giallo, compresa la sua misteriosa morte, come ricordiamo in questo video:
Il pendolo ed il pozzo:
Nel 1842, Edgar Allan Poe scrive il racconto “Il Pendolo ed il pozzo”, ambientato al tempo dell’inquisizione spagnola, dove il protagonista, accusato ed imprigionato per crimini non specificati subirà orribili torture. Poe non manca d’inserire percezioni sensoriali, come i suoni, al fine d’aggiungere realismo e generare nel lettore un senso di paura.
La vittima di tanto orrore è un povero prigioniero dell’inquisizione che si ritrova rinchiuso in una cella, umida, scivolosa ed immersa in un oscurità che l’autore descrive come opprimente. Il protagonista, cercando di capire dove sia stato rinchiuso, ad un certo punto fa un scivolone, cosa che gli salverà la vita.
Nel pavimento della cella c’è un enorme voragine, un pozzo d’indefinita profondità nel quale il prigioniero sarebbe caduto se non fosse inciampato qualche minuto prima.
Il racconto continua narrando del momento in cui il protagonista riceve un pasto dai suoi carcerieri che si rivela essere stato drogato. Il prigioniero perde così conoscenza ed al suo risveglio si ritrova legato mani e piedi
Poe non lesina i dettagli neanche in questa parte che si rivelano raccapriccianti:
Il povero protagonista è completamente legato ad un asse di legno, circondato dai topi, e come ulteriore beffa, munito di un po’ di carne speziata, che certamente sazierebbe la sua fame, ma a discapito della sua sete!
Ma le sorprese non finiscono qui… dopo molto tempo, lasciato in quella posizione, il povero protagonista nota qualcos’altro… una lama a forma di pendolo che si avvicina, con un movimento sempre più rapido, facendo apparire la propria fine come inevitabile.
La paura e la foga del momento però suggeriscono al poveretto uno stratagemma: mettere la propria carne sui propri legacci per farli rosicchiare dai topi, e solo per soffio (ma ferendosi ugualmente) la vittima di tutti questi attacchi si salva.
Pare finita. E invece no.
L’inquisizione, come sanno coloro che ne hanno studiato la storia, non era solita lasciar andare i propri prigionieri e per questo aziona il terzo ed ultimo letale modo per far fuori il protagonista: mura che diventano incandescenti e che cominciano a restringersi. Obiettivo: buttare il prigioniero nel pozzo.
Fortunatamente per il protagonista, questa volta arriva in suo soccorso un aiuto dall’esterno: l’esercito francese, il cui generale Lasalle riesce a porre in salvo il nostro povero protagonista, concludendo così la storia.
Il pozzo, il pendolo e gli Ex Libris di Rosa in giallo e Noir
Ispirato da questo racconto, un partecipante della sezione artistica del nostro concorso “Rosa in giallo e Noir” incise un Ex Libris dedicato a questo racconto:
Conclusioni
Questo piccolo esperimento per ricordare un autore giallo sfruttando il tema di Halloween finisce qui. Noi della redazione ci rimettiamo alla parola della nostra community e chissà… forse il prossimo anno potremmo provare a fare un secondo tentativo.
Al prossimo articolo!
Emanuele Barroero