Recensioni di libri

Una furia dell’altro mondo – Di Lisa de Nikolits

Quando una persona entra in coma il cervello continua a funzionare e lotta contro quella che sembra essere la fine che non accetta.

In altre parole, una sorta di dissonanza cognitiva: la realtà è una e l’altra è quella di un mondo parallelo, una sorta di altra dimensione.

Il cervello reagisce e combatte inventandosi visioni che esistono solo nella sua mente.

Le cellule grigie, di fronte al malessere di due idee incompatibili, cercano di eliminare quella che piace di meno e le informazioni che possono alimentarla.

Vale a dire, stai per morire, ma il cervello immagina una dimensione parallela e pertanto continua a ragionare, a vedere cose non vere per combattere e riuscire a vincere una battaglia in cui sembra perdente…

Il risultato è che questa lotta contro la fine inevitabile serve per recuperare energie e a volte il miracolo avviene si esce dal coma.

La trama

Una furia dell’altro mondo, nella versione originale “No Fury Like That”, esce in Italia nel 2019 con la mirabile traduzione di Tiziana Elsa Prina de Le Edizioni LeAssassine.

Più che un noir con tanti delitti è un piacevole e sboccacciato romanzo, non solo divertente, ma anche sentimentale, persino filosofico, ma al contempo, surreale.

Il Purgatorio in cui approda la protagonista Julia Redner, è una sorta di hangar di un aeroporto, dotato di tutti i comfort che si possano desiderare, dai giochi di società alla cucina sfiziosa. Non male per essere un luogo di pena!

Julia è stata un prototipo di donna in carriera che ha schiavizzato i suoi sottoposti e non ha avuto amici, ma solo gigolò e amanti per far carriera. È stata un soggetto compulsivo, egoista e menefreghista dei bisogni altrui.

Con un tale profilo, quando alla fine capisce di essere morta, non sa perché sia finita solo lì e non all’Inferno.

Quel Purgatorio è bello: si fa training, corsi psicologici e soprattutto si fanno amicizie, «Mi interrogo su noi e mi chiedo come mai abbiamo creato un simile legame.  C’è un denominatore comune che ci unisce o è successo per caso?». In questo Purgatorio si gioca anche a scarabeo e si veste Dior, Armani e Prada.

Soprattutto è il luogo dell’ultimo Appello; quando finalmente comprendi chi sei stato sulla Terra e cosa ti è successo, ti danno una seconda chance di riscatto e, se è il caso, di vendetta.

Potersi vendicare nel Purgatorio, un po’ protestante, di Lisa de Nikolits, rispettando la Bibbia, è ammesso: «E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad avvelenare e infine distruggere i miei fratelli. E tu saprai che sono il Signore quando farò calare la mia vendetta su di te.».

La copertina del libro.
Il ritorno sulla Terra

Quando Julia Redner, dopo essere morta perché è stata massacrata di botte, ritorna sulla Terra è un’altra persona, non è più egocentrica, tiranna, afflitta da sfrenato consumismo compulsivo, ma umanamente, una bella persona.

C’è un però, alla vendetta nei confronti di Junior che l’ha sfigurata alla fine non ci rinuncia.

La morale che fa dire a Lisa de Nikolits, attraverso i suoi personaggi è: non aspettate mai troppo per essere la furia di voi stessi.

Vivere è il viaggio più arduo, ma bello che si possa fare e se vi capita una seconda chanche come nel romanzo, non sciupatela.

Buona lettura con questo romanzo e con tutti quelli della collana Edizioni Le Assassine!

Il sito di Lisa de Nikolits.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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