Il bianco e il nero, il romanzo d’esordio di Amal Bouchareb

Come promesso nell’ultimo articolo, eccoci di ritorno dalla breve pausa natalizia, con la recensione di il bianco e nero di Amal Bouchareb di cui abbiamo già parlato qui.

Il romanzo, dalla versione araba cambia sia il titolo che è Sakarat Najma (Morte di una stella) che il numero di pagine: più lunga e approfondita di quella italiana. I titoli, entrambi, voluti dall’autrice, sono emblematici ed efficaci.

281 pagine intense, suddivise in 69 capitoli che sembrano articolate, talvolta, come storie slegate, mentre hanno tutte un filo conduttore comune che le lega in frammenti che costituiscono un’immagine conclusiva composita del puzzle.

Come in tutti i romanzi che si rispettano, la scoperta del colpevole non si capirà se non alla fine del libro e in modo imprevedibile. Un romanzo anche storico che rende, anche se alle prime esperienze letterarie, Amal Bouchareb, una grande scrittrice.

Sarà una scoperta letteraria che vi appassionerà, piena di suspence, di corruzione che alligna anche ad Algeri e di giochi massonici che legano Torino ad Algeri.

Lo scenario

È quello della Torino della magia bianca, dei suoi caffè storici e della città di Algeri abbinata a storie esoteriche, di mistero e ricerche del passato che rendono la narrazione avvincente, ma non facile da leggere. Un libro impegnativo, appunto!

Apparenze e mille facce, una citazione dal libro:

<<Dovresti sempre pensare all’altro volto che qui si nasconde dietro ogni cosa.

Lyes aveva domandato con stupore: “Fosse anche bello?”

La verità non è mai come quella che appare>>.

La trama

Non è solo un giallo, anche se i delitti o quelli che sembrano all’inizio suicidi, sono due.

Lyes Madi, affermato artista Italo-algerino che abita a Torino non trova più l’ispirazione per i suoi dipinti. Ha una sorta di blocco che, sembrava una volta valesse solo per gli scrittori e invece coinvolge anche gli artisti. 

Su consiglio di un amico torna in Patria per trovare una nuova fonte di ispirazione che dovrebbe essere la cabala, l’addestramento Sufi e i colori interpretati in termini esoterici. Dal grigio – nero al bianco che è fonte della rivelazione e del mistero svelato.

Ad Algeri incontra tante persone, dai parenti a persone interessate a lui e a come sfruttarlo per la sua fama raggiunta in Italia. Entra in contatto con personaggi fatui che vendono il niente e si appropriano del lavoro degli altri, ma anche con persone che meriterebbero di più dalla vita e dalla società.

Viene rinvenuto morto, a causa di tante coltellate, ad Algeri nell’appartamento del nonno.

Il romanzo non è solo un thriller, ma è occasione per tratteggiare tanti personaggi descritti in modo incisivo nel libro e per approfondire la storia del popolo algerino e di una ricca cultura, per lo più sconosciuta, costituita dall’apporto di tanti popoli, lingue e culture diverse che costituiscono il crogiolo, l’amalgama e il melting pot algerino.

Sarà anche l’occasione per scoprire tante cose su santi importanti, come Sant’Agostino che è algerino, numerologia e il significato dei numeri perfetti e quali sono e perché.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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