Dorothy Bowers, l’antesignana del giallo inglese arriva in Italia

Il nome per intero di quest’incredibile giallista e femminista è Dorothy Violet Bowers (1902-1948).

A lei, come a moltre altre della sua tempra, si deve l’emancipazione della donna e la lotta per la parità di genere che stenta ancora ad essere un principio generalmente riconosciuto.

Bowers è nata a Leominster, nella contea dello Herefordshire. Figlia di un panettiere, la famiglia si trasferì a Monmouth nel 1903, dove suo padre gestì il suo panificio fino al ritiro avvenuto nel 1936. Educata alla Monmouth High School for Girls, Dorothy Bowers ricevette una borsa di studio per Oxford mostrando una tenacia incredibile per tutta la sua breve vita.

Il periodo ad Oxford ed i primi lavori:

Era una donna e come tale l’esame di ammissione di latino lo dovette sostenere tre volte prima di essere finalmente accettata. In quel periodo, le donne erano state da poco in grado di ottenere lauree a Oxford, ma non fu la sola e anche la sorella di Bowers, Evelyn, si unì a lei. Segno evidente che, in famiglia, emancipazione femminile ed istruzione erano fondamentali. Nel 1926, Bowers si laureò alla Society of Oxford Home-Students (ora St Anne’s College) con una laurea con lode in Storia Moderna. Gli anni successivi li trascorse perseguendo una carriera come insegnante di storia.

Le successive lettere al preside del college documentavano le sue preoccupazioni per le finanze familiari:

“mio padre…le nostre carriere universitarie sono state una pesante spesa per lui”

e il suo desiderio di staccarsi da Monmouth:

“Ho il terrore di trovare lavoro in una piccola piacevole città-contea come questa”

Bowers non demorde: lavori temporanei per integrare il suo reddito ideando cruciverba per John O’London Weekly con lo pseudonimo di “Daedalus”.

I primi romanzi:

Bowers pubblicò quattro romanzi dell’ispettore Pardoe in rapida successione: Postscript to Poison (1938), Shadows Before (1939), Deed without a Name (1940) e Fear For Miss Betony (1941). Quest’ultimo fu annunciato dal Times of London come il miglior mistero del 1941, affermando:

Ogni pagina testimonia un cervello dai poteri non comuni.

Lo scoppio della guerra portò Bowers a Londra, dove lavorò all’European News Service della BBC. Il suo ultimo libro, The Bells at Old Bailey, fu pubblicato nel 1947, con Pardoe sostituito da un altro detective di Scotland Yard, Raikes.

La fine

Di salute cagionevole, Bowers contrasse la tubercolosi che la portò alla morte nell’agosto 1948. Morì sapendo di essere stata inserita nel prestigioso Detection Club, quale unico scrittore selezionato per il 1948.

Il primo romanzo tradotto in italiano

Su queste pagine, a breve, la postfazione del romanzo giallo “Un cappio per Archibald”, ottimamente tradotto da Daniela Di Falco e pubblicato dalle Edizioni Le Assassine. Un giallo disseminato di “aringhe rosse”, quella tattica narrativa usata per depistare il lettore nel corso della narrazione e aumentare la suspense fino alla soluzione finale. Per chi ama il periodo d’oro del giallo inglese, perché cercare tra i moderni imitatori, quando è disponibile un autentico (e notevole) romanzo dell’epoca, per la prima volta tradotto in italiano?

P.S: Il questa particolare tecnica viene da un tecnica usata dai cacciatori anglossassoni, chiamata “red herring”, che consisteva nell’utilizzo di aringhe affumicate e salate (assumendo così una tonanalità rossastra), per ingannare i cani dei cacciatori rivali portandoli su una falsa pista

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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