La sconosciuta della Senna

La sconosciuta della Senna, un noir di Guillaume Musso

In precedenza, avevamo preannunciato la postfazione del romanzo noir di Guillaume Musso, “La sconosciuta della Senna”, tradotto egregiamente da Sergio Arecco ed edito da La nave di Teseo.

Un libro di 298 pagine che propone una serie di citazioni interessanti e termina con una magnifica frase di Albert Camus. Un romanzo che scorre veloce, coinvolgente e ti conduce piano piano a scoprire i tanti segreti dei personaggi coinvolti nella storia.

Il primo è il più inquietante. Può una donna, perita in un disastro aereo in Argentina, essere ripescata nella Senna?

La trama.

Eppure il corpo di una ragazza viene rinvenuto nelle acque della Senna in una uggiosa notte. È viva, ma sembra non aver alcun ricordo di quello che le è accaduto. Dall’ospedale, dove è stata ricoverata per i controlli di routine, viene trasferita in un altro luogo; durante il viaggio riesce a scappare e si dilegua nella nebbia parigina.

Il capitano Roxane Montchrestien, nel frattempo, ha ottenuto il beneficio di non essere licenziata. Come soluzione le viene “proposta” la direzione di un’unità in cui lei è l’unica agente a lavorare.

La sua unità, Le Bureau des Affaires Non Conventionnelles è stato creato nel 1971 e si occupa dei casi non risolti e insoliti.

<<Che cosa intende per insoliti?>> chiede Roxane al suo capo Sorbier.>>

<<Tutto ciò che attiene al paranormale>>

Risollevare le sue sorti sarà praticamente impossibile. Al “faro”, la sua nuova destinazione, non potrà fare danni. Forse!

Il suo predecessore, Marc Batailley, è caduto dalle scale ed è in ospedale in coma farmacologico, per cui sarà sola. Per altro, l’unità gira a vuoto da anni e non c’è nulla da fare e, per giunta, i suoi capi vogliono che lei diventi invisibile e non si faccia notare.

Al faro, invece, ci sono altre presenze, oltre ad un gatto con un pelo argentei e una stagista che chiama la bestiola Putin. E, di questi tempi, non è il nome ideale per un animale.

Lo scenario.

Il posto offre un panorama sensazionale su Parigi: la Tour Eiffel e il Dôme degli Invalides, Montmartre, il Jardin du Luxemburg…

La svolta.

Dove non sembrava succedere nulla, all’improvviso si accorge, ascoltando la segreteria telefonica, che di misteri ce ne sono tanti per una struttura non operativa.

<<Marc, ancora Catherine Aumonier. Avrei davvero bisogno di parlarti a proposito del messaggio di stamane. Richiamami>>.

Casualmente, dagli esami del DNA della sconosciuta della Senna, che risulta schedata, si scopre che è una pianista di nome Milena Bergman. Ovviamene i conti non tornano perché lo stesso DNA è di una donna, vittima di un incidente aereo accaduto l’anno prima.

Quindi veramente tutto insolito: errore, oppure si tratta di una gemella o di altre inquietanti realtà e prospettive?

<<Una buona indagine ti elettrizzava la vita, ti iniettava una scarica di adrenalina. Viceversa, la chiusura di un’inchiesta aveva un che di deprimente. Somigliava alla fine della lettura di un buon libro. Si avvertiva il medesimo vuoto, il medesimo sconforto, la medesima tristezza di lasciare persone con le quali si era iniziato a prendere confidenza. Un brutto risveglio che ti riportava alla triste realtà della vita>>.

Dedicarsi anima e corpo al caso, per lei che ha una vita inesistente, sarà quello che le serve per dimenticare la sua situazione senza affetti e ingarbugliata dal punto di vista lavorativo.

Per questa necessità di ridare un senso alla sua vita, a cui si aggiunge il desiderio di vederci chiaro in questa vicenda assurda, si mette sulle tracce della donna dal passato misterioso.

È un puzzle, ogni personaggio, fatto ed evento fanno parte di un mosaico da ricostruire anche se tutto sembra senza collegamento alcuno.

Che cosa c’entrano Raphael Batailley, la pianista scomparsa, la sconosciuta della Senna, la sindrome del bambino abbandonato nell’auto, l’etichetta dell’annata 1973 e il mitologico Dionisio?

Sembra impossibile ma in tanta suspence e inquietudine Guillaume Musso ti guida alla scoperta di tutto l’intrigo, anzi dei tanti intrighi.

Buona lettura.

Tommaso Lo Russo

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