La Padrina – Parigi ha una nuova regina – La recensione
Esce nei cinema italiani “La Padrina – Parigi ha una nuova regina”, che è valso una candidatura ad Hannelore Cayre ai Cesar 2021 per la sceneggiatura non originale.
Suo, infatti, è il romanzo, edito da “Le Assassine” ed intitolato “La bugiarda” per il mercato editoriale italiano, che ha ispirato la trama del film e che noi di Sfumature di giallo avevamo già recensito.
La trama ed il cast
Patience, una traduttrice dall’arabo al francese che lavora per la Squadra Antidroga di Parigi ed ha il volto di Isabelle Huppert, viene in possesso, per errore, di una grande quantità di droga.
Da quel momento, si reinventerà come abile boss della criminalità internazionale, allo scopo di aiutare nelle indagini la Polizia stessa e Philippe, investigatore con il quale ha una relazione.
Tra gli altri interpreti de “La Padrina” si fanno notare Hippolyte Girardot nei panni di Philippe e Liliane Rovère in quelli della madre ammalata di Patience.
Il trailer del film
Giudizio
La regia, affidata a Jean-Paul Salomé, che è anche cosceneggiatore, si destreggia sapientemente tra i generi Commedia, Drammatico e Poliziesco, riuscendo nel tentativo di coinvolgere il pubblico in una narrazione mai banale.
Distribuito in Italia da Wonder Pictures, “La Padrina” si presenta come una interessante favola, mai scontata o banale, sulla ricerca dell’identità femminile nel XXI secolo e trova, nella magistrale interpretazione di Isabelle Huppert, il suo livello artistico più alto.
Marco Asteggiano