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Leonardo Sciascia, un Nobel per la letteratura mancato

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, in provincia di Agrigento l’8 gennaio del 1921 e muore a Palermo il 20 novembre del 1989. 

Quando aveva otto anni, nel 1935, la famiglia si trasferisce a Caltanissetta dove frequenta l’istituto magistrale. Tra i suoi insegnanti c’è Vitaliano Brancati che sarà determinante per la sua formazione, istruzione e per la passione per la scrittura.

Fra gli autori preferiti ci sono scrittori come Voltaire, Montesquieu, Cesare Beccaria, Albert Camuse, Pietro Verri e tantissimi altri.

Esonerato per due volte alla visita di leva, alla terza viene assegnato ai servizi sedentari. Nel 1941 consegue il diploma magistrale e, nello stesso anno, si impiega al Consorzio Agrario, occupandosi dell’ammasso del grano a Racalmuto.

Nel 1944 sposa Maria Ardonico ed hanno due figlie: Laura e Anna Maria. Risale al 1948 il dramma per il suicidio del fratello Giuseppe. Nel 1957 lavora a Roma, presso il Ministero della pubblica istruzione, ma l’esperienza dura solo un anno.

Nel 1967 si trasferisce a Palermo e inizia a scrivere. Due anni dopo inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera. Sciascia è stato un grande scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d’arte e insegnante d’italiano.

Un Premio Nobel alla Letteratura mancato che nessuno gli ha voluto mai attribuire, ma che avrebbe, a pieno titolo, meritato.

Spirito libero, talvolta irriverente, è stato un grande anticonformista. Al tempo stesso, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo che ha radiografato in tutte le sue sfaccettature. Sciascia lascia un ricordo imperituro che lo pone fra le grandi figure del Novecento italiano ed europeo.

Dopo un’intensa attività di scrittura e di impegno politico, alla metà degli anni Ottanta gli viene diagnosticato un mieloma multiplo. Sceglie di andare a Milano a curarsi ma, nel frattempo, continua la sua attività di scrittore. Torna in Sicilia, dove muore, a Palermo, il 20 novembre 1989.

Tra le sue opere

Favole della dittatura, Bardi, Roma, 1950.

La Sicilia, il suo cuore, con disegni di Emilio Greco, Bardi, Roma, 1952.

Pirandello e il pirandellismo. Con lettere inedite di Pirandello a Tilgher, Salvatore Sciascia, Caltanissetta, 1953.

Le parrocchie di Regalpetra, Laterza, Bari, 1956; seconda ed. ampliata, Laterza, Bari, 1963; poi, insieme con Morte dell’inquisitore, Laterza, Bari, 1967, pp. 9-158.

Gli zii di Sicilia, Einaudi, Torino, 1958; seconda ed., Einaudi, Torino, 1960.

Pirandello e la Sicilia, Salvatore Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1961.

Il giorno della civetta, Einaudi, Torino, 1961.

Morte dell’inquisitore, Laterza, Bari, 1964; seconda ed., insieme con Le parrocchie di Regalpetra, Laterza, Bari, 1967, pp. 159-233.

Il mare colore del vino, Einaudi, Torino, 1973.

La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino, 1975.

Il fuoco nel mare, Illustrazioni di Simon Sautier, Emme, Milano, 1975 (poi in Il fuoco nel mare, 2010).

I Siciliani, Foto di Ferdinando Scianna, Testi di Dominique Fernandez e Leonardo Sciascia, Einaudi, Torino, 1977 (poi in Occhio di capra, 1984).

L’affaire Moro, Sellerio, Palermo, 1978; seconda ed. con la Relazione di minoranza presentata dal deputato Leonardo Sciascia, Sellerio, Palermo, 1983.

Cruciverba, Einaudi, Torino, 1983

Kermesse, Sellerio, Palermo, 1982 (poi in Occhio di capra, 1984).

Occhio di capra, Einaudi, Torino, 1984.

Stendhal e la Sicilia, Sellerio, Palermo, 1984 (poi in Fatti diversi di storia letteraria e civile, 1989).

La strega e il capitano, Bompiani, Milano, 1986.

Ore di Spagna. Fotografie di Ferdinando Scianna e una nota di Natale Tedesco, Pungitopo, Marina di Patti, 1988.

Porte aperte, Adelphi, Milano, 1987.

Il cavaliere e la morte, Adelphi, Milano, 1988.

Il sale della terra, Fotografie di Ferdinando Scianna, a cura di Franco Sciardelli, Il Sole 24 Ore, Milano, 1989, pp. 5-7 (suppl. a «Il Sole 24 Ore», 16 aprile 1989).

Alfabeto pirandelliano, Adelphi, Milano, 1989.

A futura memoria (se la memoria ha un futuro), Bompiani, Milano, 1989.

Queste sono solo alcune delle opere di Sciascia, tutte quante di notevole livello.

Tra esse, in un periodo di guerra, ci torna alla mente, la scomparsa di Majorana dedicato al genio della fisica nucleare Ettore Majorana, scomparso senza lasciare tracce mentre effettuava un viaggio in nave.

Un mistero mai risolto e forse il tentativo di non avere a che fare con la bomba nucleare che in quel tempo stavano realizzando. A breve, su queste pagine, L’affaire Moro, un mistero ancora non completamente risolto, di cui vent’anni fa ci eravamo occupati in un’ intervista, pubblicata da BraOggi, ad uno dei personaggi che appare ripreso nelle immagini televisive di quel tempo.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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