Francesca Gerbi – Uno sguardo sugli autori

Francesca Gerbi è nata nel 1989 a Bra e vive a Corneliano d’Alba, in Provincia di Cuneo. Dedica il suo tempo libero alla Fondazione Torre di Corneliano d’Alba Onlus che si occupa del recupero e del restauro del monumento medievale, all’Associazione di Protezione civile di Corneliano d’Alba ODV e ai ragazzi del catechismo della parrocchia SS. Gallo e Nicolò di Corneliano.

Respira grazie al suo cane Dog, ai cavalli Cavallino e Puccini, ai suoi familiari ed amici, all’equitazione, allo sci, ai viaggi e alle passeggiate nella natura. È da sempre innamorata della cultura e delle tradizioni del territorio.

La sua carriera

Dopo la laurea in Lettere, con una magistrale in Letteratura, filologia e linguistica italiana, presso l’università di Torino, entra nella galassia del precariato scolastico e si occupa delle fasce giovanili.

Nel frattempo, diventa giornalista pubblicista e inizia la collaborazione con il giornale “La chiacchiera” di Corneliano e con Gazzetta d’Alba. Per chi ha studiato Lettere e, in particolare filologia, scrivere, la ricerca delle origini delle parole e i rapporti fra diverse lingue, è un tutt’uno.

Ne discende che comincia a comporre quelli che in principio sono solo suoi pensieri trasfusi nello scritto e via via prendono corpo.

A marzo 2016 un male insidioso le porta via il braccio destro, ma lei è cocciuta e decide di fare uno scherzo alla vita, così il DNA latente esplode e diventa scrittrice e ghostwriter.

Le sue opere

  • A novembre 2017 pubblica il suo primo romanzo, “Cicatrici oltre il buio” (Umberto Soletti editore),
  • A novembre 2018 il secondo, “Una torre ci vuole…” (Umberto Soletti editore), dedicata all’emblematica emergenza architettonica di Corneliano: la torre.
  • Ad aprile 2019 lancia il suo terzo libro, un noir, “È stato Baudelaire” (Buendia books edizioni), che le fa scoprire la sua vena giallista.

Probabilmente una scelta obbligata, come è avvenuto per l’eccelso Umberto Eco – la filologia e la semantica – spingono, nel romanzo, alla ricerca delle verità che non sono mai univoche ed alla ricostruzione dei fatti.

E Charles Baudelaire, sulla base delle sue esperienze scolastiche, è il poeta – scrittore che la attira maggiormente. Un percorso semantico che la induce a pensare e ricostruire il presente sulla base di quanto avvenuto in passato.

Nel 2020 pubblica la raccolta di poesie “Perle filanti” (Europa edizioni).

Nel 2022 viene coinvolta dall’urologo professor Bruno Frea e dal Lions Club Alba Langhe in “Una boccata d’ossigeno per Kinangop” (Kenya) che parte dal reportage del fotografo, cornelianese, Rino Tesio, che è stato in Africa, nella missione umanitaria a favore dell’ospedale di North Kinangop.

Una raccolta fotografica abbinata ai testi della scrittrice Gerbi, trasfuso nel libro presentato in Fondazione Ferrero ad Alba e realizzato, a tempo di record, dai grafici Andrea e Lara Astegiano, con la collaborazione di Nicoletta Tomaino.

La Bogia nen, Francesca Gerbi pensa già ad una Casa Editrice per i suoi prossimi lavori.

A breve, su queste pagine, la postfazione di “È stato Baudelaire” e siamo convinti che sarà una sorpresa dei prossimi anni anche per i nuovi scritti.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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