Omicidio nel West End – La recensione

Alcuni mesi or sono, avevamo annunciato, per la fine di settembre, l’uscita di “See how they run” nelle sale italiane. Il film è da poco in programmazione nel nostro paese, con il titolo di “Omicidio nel West End” e sembra aver incontrato i più favorevoli gusti del pubblico.

La trama

Il cadavere di un noto regista americano viene trovato nel teatro londinese che, da molti mesi, sta portando in scena una Piece basata su un romanzo minore di Agatha Christie.

Sospettati sono, tra gli altri, lo sceneggiatore ed il produttore cinematografico che erano intenzionati a realizzare un film a Hollywood ispirato alla stessa opera. Del caso si occupano un ispettore con il vizio del bere ed una poliziotta con la brutta abitudine di saltare a conclusioni affrettate.

Nel frattempo, i cadaveri diventano due.

Una commedia travestita da thriller

Il vero tocco di classe di questo film è quello di non prendersi mai sul serio. Si entra in sala con l’intento di risolvere un mistero e si esce, comunque soddisfatti, nel fragore di grandi risate.

La “scatola dentro una scatola” che viene mostrata a livello narrativo è addirittura spiegata in un flashback, dalla vittima stessa, prima della fine. Quasi a voler tranquillizzare il pubblico, non sulla buona riuscita delle indagini, ma sul buono sviluppo della trama, in direzione della commedia prima che del thriller al quale si ispira.

Emozioni forti, quindi, sia che si voglia ridere, sia che si voglia risolvere un mistero. Bella l’idea di sfruttare i due attori protagonisti: Sam Rockwell e Saoirse Ronan, in una serie di scambi di battute comiche che portano a situazioni surreali.

“Omicidio nel West End” è un film che non si fa mancare niente, nemmeno i morti che parlano ed i sogni dall’oltretomba. È bello proprio perché non ha grandi pretese, non si impone sul pubblico con grandi effetti speciali e si lascia guardare con una certa ineffabile nonchalance.

Nel complesso, visti i nostri tempi, qualcosa di unico.

Marco Asteggiano