L'uccello del malaugurio

L’uccello del malaugurio. Il nuovo noir di Camilla Läckberg

L’uccello del malaugurio è il quarto episodio della saga di Erica Falck e Patrick Hedström e succede agli eventi de “Lo scalpellino“. Il libro è tradotto da Laura Cangemi per Marsilio Editori. Un romanzo di 445 pagine in cui non si usa mai la suddivisione in capitoli, che renderebbe più agevole la lettura, separando un argomento dall’altro.

È di prammatica che, anche in questo libro, il correttore automatico corregga  “se stesso” inserendo un accento a sproposito. Riusciremo mai a corregge tali difetti e a non farci dominare la vita dal computer?

Il romanzo è un noir un po’ cupo e angosciante, come lo sono quasi tutti quelli del nord Europa. Un giallo, in buona parte, avvincente che condensa vicende personali e drammatiche di una gioventù alla deriva, disperata e sola abbinata a quelle investigative per la soluzione di alcuni, torbidi delitti, che succedono in paese.

Lo scenario del racconto

È Fjällbacka, si tratta di un piccolo paese della Svezia, dove Camilla Läckberg, ambienta il suo crime story e ci sono tra le migliori aragoste del mondo.

Stando all’autrice, se non fossero fatti di pura invenzione, bisognerebbe preoccuparsi molto per il gran numero di delitti che vi avvengono. Ne risulterebbe una percentuale altissima in rapporto agli abitanti.

La trama

L’amministrazione comunale di Fjällbacka, appena finito un desolante inverno, si lancia in un’operazione di marketing per risollevare le sorti del turismo. Il mezzo prescelto è quello di un reality show dal nome discutibile e pornografico.

Forse per il comune sarebbe stato meglio puntare sulla qualità delle aragoste come mezzo di attrazione. Tuttavia, scelgono diversamente. I riflettori sono puntati sull’arrivo di un eterogeneo cast che crea molto malumore.

Per il produttore invece la confusione è una manna dal cielo perché è convinto che scandali e gossip, aumentino l’audience. Come se non ci fosse già abbastanza tensione tra i concorrenti, il regista cerca di alimentarla.

Ma le cose non avvengono mai da sole. Al trambusto mediatico si aggiungono due omicidi, uno, nelle file dello stesso cast e l’altro tra gli abitanti del paese, scoperto quasi in contemporanea. Si tratta di una persona separata dal marito che convive con un’altra donna. Una delle due vittime viene rinvenuta in un cassonetto dell’immondizia. Quasi un messaggio esoterico!

Il vicecommissario, Patrik Hedström è distratto dai preparativi per il suo matrimonio con Erica, ma cerca di scoprire le cause della morte e gli autori dei delitti.

Tracce non ce ne sono, gli indizi sono confusi e, in più, tra reticenze e menzogne molti hanno segreti e ricordi che tornano a galla. Ricordi che se anche tenti di correre più in fretta per dimenticarli vanno veloci e tornano impellenti.

Quasi tutti i personaggi de “L’uccello del malaugurio” devono fare i conti con il passato, almeno ci provano!

Per gli investigatori la soluzione arriva all’improvviso e sarà inaspettata. Attraverso un diario che salta fuori e il raffronto con un caso precedente molto simile.

Buona lettura

Lucia Bosìa

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