Uno sguardo sugli autori – Henry Charles Bukowski

Il ribelle Henry Charles Bukowski nasce il 16 agosto 1920 in una piccola cittadina tedesca ad Andernach nei pressi di Colonia. Molto conosciuto con lo pseudonimo di Henry Chinaski, ha scitto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie.

Trae la sua ispirazione dalla sua vita sregolata dedita ad alcol e sesso. I suoi rapporti con le persone sono quasi sempre burrascosi, ciò nonostante trova sempre qualcuno che si affeziona a lui, forse più di quanto meriti come persona. Il suo identikit lo associa alla corrente letteraria del realismo sporco.

Bukowski, figlio di un ex artigliere delle truppe americane, a tre anni, si trasferisce con la famiglia a Los Angeles, dove trascorre la sua infanzia e si conforma il carattere ribelle che lo contraddistinguerà per tutta la vita e carriera.

A vent’anni abbandona la casa paterna e inizia a vagabondare e bere. Svolge lavoretti saltuari per mantenersi: lavapiatti, posteggiatore, facchino. Vive in moltissimi luoghi, da New Orleans e San Francisco a St. Louis, soggiornando anche in pensioni bordello.

Così nessuno si stupisce quando finisce, per breve tempo, in galera.

Nel periodo in cui viene assunto al Postal Office di Los Angeles inizia un burrascoso rapporto sentimentale con Jane Baker.

La monotonia della vita d’ufficio non fa per lui. Negli anni Cinquanta e Sessanta Bukowski continua ancora a pubblicare in maniera clandestina e saltuaria.

Nel 1964 diventa padre di Marina, la cui madre è la giovane poetessa Frances Smith ed è in questa fase che comincia l’importante collaborazione con il settimanale alternativo Open city.

Ha uno stile velenoso, al vetriolo e i suoi scritti vengono prima pubblicati e poi raccolti nel “Taccuino di un vecchio sporcaccione”. Il libro riceverà un forte consenso negli ambienti della protesta giovanile. La scrittura bukowskiana è caratterizzata da una costante amarezza per via dei torti subiti – a suo dire- dagli uomini e dall’umanità

Finalmente, quasi alla soglia dei 50 anni, la svolta perché trova il coraggio di licenziarsi e di dedicarsi, a tempo pieno, alla scrittura.

Sarà da questo momento che partirà il periodo dei readings poetici.

Dopo la tragica morte della moglie, uccisa dall’alcol, Bukowski conosce colui che gli cambierà l’esistenza: il manager e appassionato di letteratura John Martin, rimasto impressionato dal lavoro di Bukowski. Sarà proprio Martin che lo spingerà verso la scrittura, a tempo pieno, mentre il manager si occuperà della parte organizzativa.

Sarà la svolta: Bukowski non dovrà far altro che scrivere.

Nel giro di pochi anni “Hank” Bukowski, come viene chiamato, diventa l’emblema dello scrittore maledetto anche fuori dagli Stati Uniti.

Nel 1976 Hank Bukowski conosce Linda Lee, l’unica tra le tante compagne che ha avuto che cerca di mitigare quella vena autodistruttiva che lo caratterizza. Ormai Hank è diventato ricco e conosciuto in tutto il mondo.

Linda lo spinge a cambiare addirittura regime alimentare e a ridurre gli eccessi alcoolici e spingendolo ad alzarsi prima di mezzogiorno.

Finalmente, arriva negli ultimi anni, per Bukowski la serenità che ha sempre cercato e mai raggiunto.

Nel 1988 “Hank” si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere, nonostante le condizioni fisiche sempre più precarie.

Le sue opere sono state fonte di ispirazione per le fiction di molti registi. Tra le stesse, ricordiamo:

• Post Office
• Factotum
• Donne
• Panino al prosciutto
• Compagno di sbronze
• Hollywood, Hollywood!
• Sui gatti
• Pulp. Una storia del XX secolo
• Taccuino di un vecchio sporcaccione
• Shakespeare non l’ha mai fatto
• So benissimo quanto ho peccato
• Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle
• L’amore è un cane che viene dall’inferno
• Donne
• Musica per organi caldi.

Charles Bukowski muore il 9 marzo 1994 a Los Angeles, all’età di 73 anni e il 2020 è stato il centenario della sua nascita.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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