Il Giallo del Coronavirus – Covid 19: tra complotti e misteri

In un articolo precedente avevamo lanciato il sospetto che il coronavirus potesse essere “scappato di mano” in laboratorio o qualcosa di peggio.

Ci siamo pertanto impegnati nella ricerca per contestare tale diceria e fake news, ma, nella ricerca delle prove per vanificare la tesi del complotto o di altre giustificazioni, siamo andati di male in peggio.

Nella ricerca investigativa abbiamo trovato l’articolo di Nature sul laboratorio di Wuhan del 2014 dove si citava il laboratorio BSL-4 di Wuhan, costruito nell’ambito di una rete internazionale di strutture simili allo scopo di studiare i virus più pericolosi come virus SARS-CoV, apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong (Canton) in Cina.

Per le evoluzioni dei coronavirus, gira  e rigira tutto parte dalla Cina e questa non sarà l’ultima evoluzione, purtroppo.

David Chyranoski in modo approfondito si dedica all’argomento delle tipologie dei Coronavirus.

In un articolo recente,   smentisce l’ipotesi di un coronavirus evolutosi nei serpenti per poi colpire l’uomo.  

La sua ricerca viene in taglio per insinuare la tesi del virus costruito in laboratorio. Vale a dire si sarebbe partiti da un coronavirus già noto, come quello della Sars, ma questo non si riscontra dal genoma e quindi non c’è l’effettivo riscontro di quanto paventato. 

Sulla base del Rna del virus rinveniamo tracce di un coronavirus dei pipistrelli,  ma quale sia stato il successivo stadio evolutivo con il passaggio dai pipistrelli ad un altro animale e quindi all’uomo e nemmeno può essere stato fatto per opera di colture di laboratorio…

Sarà una tesi complottistica, ma fra gli esperti  che hanno lavorato al BSL-4 di Wuhan c’è pure  la virologa  Shi Zhengli che permise la realizzazione di un database dei coronavirus dei pipistrelli e i suoi studi risultano alla base per lo studio dell’origine del nuovo coronavirus e la ricerca di  terapie antivirali efficaci e un futuro vaccino.

Proprio a causa di tale tesi di complotto sul virus ingegnerizzato, Zhengli subisce una macchina del fango che la vede come untrice della nuova epidemia.

Al momento, di certo c’è solo che il virus si è diffuso, dalla Germania, dove la Zhengli era e non dall’Italia come, per molto tempo, si è pensato.

Sempre nella tesi del complotto qualcuno tira in ballo Bill Gates (ha pure un ospedale in Kenia) e consorte che hanno registrato un brevetto “Coronavirus” nel 2015.

A scanso di querele, Nature smentisce tutto, compreso Chyranoski.

Sempre sulla scia del complotto esiste anche uno studio indiano che fa l’ipotesi di un virus ingegnerizzato, trovando nel Rna del virus, tracce che lo collegherebbero a quello del Hiv, ma si tratta di una sequenza genetica talmente breve,  quasi olistica, in cui da un semplice elemento si arriva a ricostruire l’insieme del tutto e questo non è possibile.

Chi vi scrive non crede alla teoria complottistica e tanto meno che sia stato creato negli Usa, ma per citare Niel Bohr «La predizione è molto ardua, soprattutto se riguarda il futuro», ma di due cose siamo convinti: nessun vaccino dovrebbe essere brevettato e tantomeno da Bill e Melinda Gates che non hanno bisogno dei soldi dei brevetti; l’altra è che le vespe geneticamente modificate ci sono e il dubbio rimane

Per finire sul ridere e con un’altra citazione «Io spero che me la cavo» e, rivolto ai nostri lettori, se avete più tempo, leggete che allarga la mente!!!

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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