Film

Ghost in the Shell – L’anime thriller sci-fi degli anni ‘90

“Ghost in the Shell” è un film anime giapponese del 1995 diretto da Mamoru Oshii. È basato sull’omonima serie di manga realizzata da Masamune Shirow. Il film è stato acclamato come un classico del genere sci-fi ed ha ispirato molte opere successive nell’industria dell’animazione e del cinema.

È attualmente disponibile in streaming su YouTube, Amazon Prime Video ed Apple Tv.

Esseri umani e macchine

La storia si svolge in un futuro distopico in cui la tecnologia ha raggiunto un livello elevato di sviluppo e la maggior parte della popolazione umana è stata meccanicamente modificata, divenendo “cyborg“.

La protagonista, Motoko Kusanagi, detta “Il maggiore”, è un cyborg al servizio della Sezione 9, un’unità di controspionaggio giapponese che si occupa di criminalità informatica e minacce alla sicurezza nazionale.

La trama segue la Sezione 9 mentre indaga su un hacker conosciuto solo come “Il Burattinaio“, il quale è in grado di controllare i corpi meccanici degli esseri umani modificati e sfruttare le loro abilità per i propri scopi criminali.

Durante le loro indagini, Kusanagi e la sua squadra si imbattono in una complessa rete di intrighi e scoprono che “Il Burattinaio” potrebbe essere qualcosa di molto più di un semplice criminale, qualcosa che fa capo al “Progetto 2501” della C.I.A. americana.

Una nuova identità o nessuna identità?

Il film esplora temi profondi come l’identità, la consapevolezza e la natura della realtà, oltre a riflessioni sul rapporto tra l’uomo e la tecnologia. La trama è molto avvincente e coinvolgente. Il ritmo è mantenuto da un’animazione fluida e dettagliata che aiuta a creare un’atmosfera futurista e distopica.

Inoltre, “Ghost in the Shell” è noto per la sua eccezionale colonna sonora, che comprende brani elettronici e orchestrali, contribuendo a creare un’atmosfera intensa. Il film è stato anche acclamato per la sua rappresentazione visiva, che combina elementi di anime giapponese e occidentale per creare uno stile unico e distintivo.

Tentativi di replicarne il successo

Il trailer italiano di “Ghost in the Shell” è reso disponibile da diversi anni dalla Dynit, la quale distribuisce il DVD del film nel nostro Paese.

“Ghost in the Shell” ha fissato lo standard per molti altri film di anime sci-fi che sono venuti dopo di lui e rimane un’opera importante ed influente nella cultura popolare.

È effettivamente considerato uno dei capostipiti del genere anime, insieme a titoli ancora più blasonati quali, ad esempio, “Akira” di Katsuiro Otomo, del 1988, e l’intera serie di “Evangelion” di Hideaki Anno.

Diverse le serie televisive anime correlate allo stesso brand e diversi i film anime per il cinema oltre all’omonimo film americano in live action del 2017, con Scarlett Johansson come protagonista.

Lasciatevi ispirare

In conclusione, “Ghost in the Shell” è un’opera che merita di essere vista ed apprezzata, sia dai fan dell’animazione giapponese che da coloro che sono interessati ai temi sci-fi e filosofici.

Il personaggio di Motoko Kusanagi, poi, rappresenta, ancora oggi, l’evoluzione dei personaggi femminili anime nel mondo.

All’epoca, nell’arco di una decade, il Giappone, così come il mondo, vissero una grande rivoluzione culturale con il passaggio dalle tipiche “Idol” canterine degli anni ‘80, sempre positive e perfette, come Creamy, Magica Emi e persino Lamù, alle donne cyborg cariche di problemi degli anni ’90, come Naomi di “Armitage III” e la stessa Motoko.

La protagonista di questo film, tuttavia, riesce a trasmettere, con nonchalance, sia l’estrema freddezza che l’estrema femminilità, mutando, quindi, dentro di sé, il modello delle ragazzine del passato, che volevano divenire bambole a tutti i costi, nella bambola cyborg di un nuovo presente, la quale vuole, al contrario, divenire donna, umana, adulta e consapevole. In una sola parola: “reale”.

Quante ragazzine, oggi, ne sarebbero in grado?

Chissà se le ragazzine occidentali della nostra epoca, 2023, riuscirebbero mai ad evolvere e a crescere nello stesso modo?

Si può vivere senza selfie, Social, Twitter o Instagram? O, forse, l’attuale dittatura mondiale del personalismo e dell’apparire è anche, in definitiva, una dittatura dei desideri riflessi di tutti noi, uomini e donne?

È brutto pensare, oggi, che opere come “Ghost in the Shell”, e persino “Serial Experiment Lain”, del 1998, abbiano previsto, a loro modo, con oltre trent’anni di anticipo, la dipendenza totale dell’umanità dalla comodità e dall’alta tecnologia.

È bello, tuttavia, pensare che, forse, siamo tutti ancora in tempo per fermarci e per fare un passo indietro, esattamente come Motoko in questo film.

Marco Asteggiano

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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