Vincenzo Malinconico, avvocato di insuccesso in streaming
Su Rai 1, al giovedì, è cominciata la nuova serie, di 8 puntate, di Vincenzo Malinconico, avvocato di insuccesso. La ricerca di un nome e, in questo caso, di un titolo è sempre importante per connotare la fiction.
Un nuovo prodotto in cui nemmeno gli autori credevano si potesse rendere, in modo efficace, la trasposizione dal libro di Diego De Silva alla fiction. Già con le prime due puntate è stato un successo. Ma quali sono gli ingredienti del favore di pubblico?
Soprattutto Massimiliano Gallo, che è già reduce dai ruoli in Imma Tataranni e i Bastardi di Pizzofalcone , sarà il segno del successo. Ma anche il ruolo delle donne non è da meno. In pratica, una bella squadra vincente e credibile.
La trama
Il protagonista è un avvocato, precario al lavoro e nella vita che, in certi momenti, si fa aiutare dalla voce narrante per implementare il suo ruolo. Come legale si occupa essenzialmente di tamponamenti e cause di condomino.
È mezzo separato dalla moglie Nives (Teresa Saponangelo) che però frequenta come amante. Ha due figli. Il primo, Alfredo (Francesco Cavallo) è una sorta di figlio dei fiori che cerca di sfondare come regista di documentari. La seconda è Alagia (Chiara Celotto), figlia di Nives, avuta con un altro uomo (Vincenzo non le avrebbe mai dato quel nome). I due sono molto legati, come se fossero veramente padre e figlia.
Malinconico non si sente adeguato e la voce narrante lo aiuta per esprimere a se stesso la sua incapacità ad essere padre. Forse è solo lui a intenderla così. È un buono con tutti i limiti dei padri.
Peraltro, è un po’ imbranato, ma si fa volere bene da tutti e dal pubblico che sarà attratto da questa nuova serie tenera, rilassante e coinvolgente. Come se lui fosse una parte di noi. E il pubblico si cala nel ruolo, ne siamo convinti.
Viaggia con una borsa che tratta come se fosse un tesoro da proteggere e regge in modo inconsueto. Vincenzo Malinconico è semplicemente uno di noi, uno come tanti o, con un’altra definizione, un antieroe.
Dice Diego De Silva riferito a Malinconico:
<< È un perdente, non un fallito, è un precario come genitore, come avvocato, come amante e come compagno delle donne che incontra e che non riesce a tenersi>>.
Conclusioni
È un po’ ridicolo quando filosofeggia a vanvera, ma ciononostante è un uomo amato dai figli, dalle donne, dall’ex moglie e, soprattutto come nelle favole, persino dall’ex suocera (Lina Sastri) che vuole più bene a lui che alla strampalata figlia psicologa.
In un mondo che gira al contrario, la visione vi farà bene e vi rilasserà.
Non dimenticate di leggere anche il libro. Stavolta fiction e libro pareggiano.
Lucia Bosia