Redattore ordinario, un giallo investigativo di Battista Gardoncini
La collana “Piemonte in Noir”, delle edizioni del Capricorno, ha recentemente proposto il primo romanzo noir “Redattore Ordinario” di Battista Gardoncini, autore di cui abbiamo parlato nel nostro precedente articolo.
Per essere nuovo a questo genere lo scrittore fa subito centro. Il libro è interessante, si legge bene, ma qualcosa lascia perplessi. Nei romanzi si usa sempre la perifrasi “ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale”… Forse!
Le omonimie, nel romanzo, sono sempre solo parziali, ma ci sono. Quella Marina in Consiglio regionale esisteva davvero e faceva il lavoro descritto nel libro. Altre strane anomalie si aggiungono e saltano all’occhio.
Esiste un confine sottile, un discrimine, fra la fantasia ed esistenza che, spesso, è minimo, tanto che talvolta la realtà supera la fiction. Per quelli non più giovani, come me, è facile andare a fatti che, seppur romanzati, richiamano la cronaca di scandali e corruttele fra appalti e politica degli anni ‘ 80.
Lo scenario
Torino e provincia è il teatro in cui si dipana il romanzo. Luoghi e bar descritti come una guida Michelin.
Redattore ordinario ben scritto che si legge veloce e ti conduce, fra ricordi d’antan, alla caratterizzazione dei vari personaggi, così come alla scoperta di nuovi amori che nascono e finiscono, talvolta con l’amaro in bocca.
Le partite di scacchi
Per chi non è amante degli scacchi o non sa giocare, viene voglia di imparare a forza di leggere di partite di scacchi che hanno funzione di fine capitolo e, al tempo stesso, sono il resoconto di sfide che sono entrate nella leggenda degli scacchi.
<<La partita Reti-Capablanca, giocata a New York nel 1924, mi aiutò a far passare la serata. Reti era un giocatore originale, ma discontinuo. Capablanca, una perfetta macchina da scacchi. Quel giorno vinse l’originalità….>>.
La trama
È il 1983, quando a Torino scoppia il caso delle tangenti che sconvolgono la politica. Un vero terremoto che compromette politici eccellenti e portaborse.
Al quotidiano il Corriere di Torino c’è un nuovo giornalista che, pur avendo grandi aspirazioni, è ridotto ad occuparsi di cronaca. Al giornale che lo vede osteggiato, c’è chi fa intrallazzi e gioca sporco ed è colluso con politica e malaffare.
Il primo cadavere
Sulle rive del Po viene rinvenuto il cadavere di una donna che doveva essere stato in acqua per almeno dieci giorni. Il volto è sfigurato: pesci e topi si sono dati da fare. All’obitorio, dove viene portato il corpo, c’è una sfilata di persone interessate, a vario titolo, a riconoscerne l’identità. Si dice che chi legge vive tante vite quanti sono i libri che legge. Per dirla con Mark Twain, il lettore vuole vivere altre vite, vuole essere altrove.
Forse anche per uno scrittore esordiente è lo stesso: vuole rivivere altre esistenze, altre esperienze e lo fa attraverso il suo libro. Battista Gardoncini si tuffa in un passato che, come cronista, ha vissuto e, attraverso il suo personaggio lo rivive, seppur romanzandolo.
<<True crime o giornalismo d’inchiesta? Pura fiction o rilettura romanzata della realtà? E nelle pieghe del romanzo il lettore ritroverà eventi, luoghi, forse anche personaggi familiari>>.
Buona lettura
Tommaso Lo Russo