Gli occhi di Aisha – Di Jesper Stein
Il romanzo è molto bello e si legge tutto d’un fiato. Si inserisce in modo egregio nel filone della letteratura scandinava.
È il quarto della serie dedicato a Axel Steen e “Gli occhi di Aisha” viene premiato con il Golden Laurel, prezioso riconoscimento, assegnato dai librai danesi, al miglior romanzo dell’anno.
Un poliziesco ben scritto che sembra ricordare altri cliché, ma che, alla fine, non delude, anzi!
Lo scenario
Le vicende hanno luogo in Danimarca nel 2011 e precisamente a Copenaghen, nella capitale, in particolare il quartiere di Nørrebro.
La trama
Axel Steen è vivo per miracolo e cerca solo un po’ di normalità dopo un periodo di droga e alcol.
Ma la normalità non sembra fare al caso suo. Mai! Fra demoni del passato che lo rincorrono e non gli danno tregua continua ad essere il poliziotto insofferente alle regole, alla disciplina e alle ipocrisie del potere.
È virile, ma altrettanto sentimentale e, a suo modo, sensibile ma violento.
Sono passati due anni dallo spettacolare caso sotto copertura che gli è quasi costato la vita, e ora è alle prese con l’omicidio di un ex agente dei servizi segreti, donnaiolo impenitente, morto nel suo lussuoso appartamento, in uno degli edifici più moderni e scenografici di Copenaghen.
L’ uomo, Sten Hoeck, è stato seviziato e ucciso al decimo piano di un elegante edificio. La vittima era il responsabile di una importante società di trasporto marittimo, ma ciò che sembra essere subito determinante è che, in passato, facesse parte del PET, l’intelligence danese.
La vittima era coinvolta in un caso di terrorismo, di islamismo sempre contraddistinto da zone grigie che si accavallano e confondono fino a diventare entità nuova.
Qualcosa è andato storto e l’ex dei servizi ci ha lasciato la pelle. I superiori di Steen non sembrano intenzionati a facilitargli il lavoro, e altrettanto i servizi segreti che, con il pretesto di affiancarlo nell’inchiesta, in realtà gli remano contro.
Si tratta davvero di sicurezza nazionale e rispetto verso le potenze straniere oppure di realtà inconfessabili?
Le indagini entrano quasi subito in conflitto con la sua vita privata. Steen è un uomo abituato a rendere giustizia alle vittime del crimine senza scendere a patti con la propria coscienza, qualunque sia il prezzo da pagare.
E chi è Aisha, il cui nome continua a spuntare dai vecchi fascicoli secretati?
Gli interrogativi non si fermano: Sten Hoeck non è l’unico a perdere la vita e quindi la domanda che sorge spontanea è: cosa c’è dietro a questi delitti concatenati?
La narrazione si alterna tra il 2011 e il 2007 e pagina dopo pagina si scoprono i pezzi di un puzzle che si macchia di violenze e di abusi con scene esplicite che portano a tragiche conclusioni.
Si tratta di un thriller politico fatto di rapimenti, interrogatori e torture in cui i servizi segreti danesi si prostrano davanti a quelli americani.
Nel romanzo c’è l’intreccio fra la vita lavorativa e quella privata del protagonista che lo porterà ad affrontare sfide determinanti e all’interrogativo fondamentale per il nostro eroe alla ricerca della sua identità: <<Lascia stare, Axel, non puoi salvare il mondo. È marcio, devi abituarti all’idea. Non sono d’accordo, devo fare qualcosa. Per un poliziotto l’unico riguardo è nei confronti della verità>>
Il compromesso è parte della vita di tutti noi, ma forse non per tutti!
<<Il passato è passato. Ma non è vero. Il passato ti raggiunge sempre, prima o poi tutto si paga>>.
Purtroppo, si sa che non siamo tutti uguali davanti alla legge ma, forse, a ognuno di noi la vita presenterà lo stesso il proprio conto, in un modo o nell’altro!
La traduzione dal danese, veramente pregevole, è di Maria Valeria D’Avino che modifica anche il titolo originale di “Aisha” in Gli occhi di Aisha che ci piace di più.
Tommaso Lo Russo