Mauro Rivetti produce il suo secondo romanzo Noir. Dopo Alba di un Delitto esce Tartufi e delitti che si avvale della revisione di Massimo Tallone e della sua Casa Editrice Golem.
Rispetto al precedente si nota subito la differenza. Tallone non pubblica semplicemente il romanzo attraverso la Golem, ma funge da vero e proprio editor e la prosa del nuovo romanzo di Rivetti subisce un notevole incremento e diventa più incalzante. Lo stesso vale per lo stile tipografico che nell’altra esperienza narrativa lasciava non poco a desiderare.
Gli ingredienti della suspence ci sono tutti: un passato che si pensava morto e sepolto e che ritorna a galla, l’afrore magico del tartufo Bianco d’Alba, i vini, le sette spiritiche, l’arte e il dipinto del Macrino d’Alba che assieme al paesaggio fa da scenario al romanzo.
Mario Moriondo è un “trifulao” all’apparenza mite, ma con un passato torbido da tiratore scelto che, ora, lavora alacremente e si diletta di ricerca tartufi.
Quando avviene l’ omicidio del più noto chef di Alba si troverà subito coinvolto e sospettato. Un delitto tira l’altro e una serie di misteriosi omicidi insanguineranno le Langhe e il Roero.
A cercare di venire a capo dei misteri e dei delitti torna l’ incalzante PM, Teresa Bianco che figurava già nel precedente romanzo.
Mario, sotto le domande insidiose del PM, dovrà fare i conti con un passato che sembrava dimenticato e riprendere tutte quelle professionalità che il precedente mestiere gli aveva insegnato per sopravvivere e salvare i suoi cari.
Tartufo e vini d’eccellenza fanno di Alba una platea internazionale e, ora il romanzo di Rivetti, la fa diventare anche proscenio dell’intrigo internazionale.
Tommaso Lo Russo