Giovanni Ferrero, re della Nutella e scrittore
La carica attuale di Giovanni Ferrero, nato a Torino il 21 settembre 1964, è Executive Chairman del Gruppo Ferrero. È figlio di Maria Franca Fissolo e del compianto Michele Ferrero.
Dal 1997 ha preso in mano l’azienda assieme al fratello Pietro, prematuramente deceduto in Sudafrica, nell’aprile del 2011. Stando a Forbes, è l’uomo più ricco d’Italia.
L’azienda
La favola della dinastia Ferrero parte da Alba nel 1946, dove Pietro Ferrero, nativo di Dogliani, si era trasferito con la moglie Piera e il figlioletto Michele alla fine degli anni Venti, aprendo una pasticceria in via Maestra.
Nel 1946, con una prima sede in un piccolo laboratorio nel centro cittadino, nasce il Gruppo Ferrero. Da quell’esordio, nel tempo, è diventato il gioiello italiano di oggi.
Nel 1975 all’età di undici anni, Giovanni si trasferisce con la famiglia a Bruxelles, dove studia alla scuola europea.
Grazie agli stimoli dell’ambiente e alle sue conoscenze linguistiche si trasferisce per un periodo negli Stati Uniti, dove studia marketing. Tornato a Bruxelles nel 1997 diventa amministratore delegato della Ferrero insieme a suo fratello più grande Pietro.
La Ferrero, sotto la guida di Giovanni, rimane una holding con ambizioni di crescita ma al contempo la mantiene lontano dalle tentazioni di quotare in Borsa l’azienda.
La Ferrero oggi, con un fatturato, al 2020, di 12,3 miliardi di euro è una multinazionale che ha avviato recentemente nuove acquisizioni sfruttando le dinamiche di mercato degli ultimi anni.
Il Gruppo Ferrero ha chiuso lo scorso anno con un fatturato consolidato di 7,8 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto al periodo precedente.
Il matrimonio e la famiglia
Giovanni Ferrero è sposato con Paola Rossi, funzionaria alla segreteria della Commissione europea. La coppia vive a Bruxelles insieme ai loro due figli Michele e Bernardo. Giovanni, schivo e riservato, è riuscito a dare slancio alla scalata imprenditoriale iniziata dal padre Michele.
Lo stile di Giovanni Ferrero è in linea con la sua esperienza e con gli insegnamenti ricevuti dalla famiglia, che trasmette nella gestione e strategia aziendale.
Uno dei tratti distintivi della Ferrero, ad esempio, è l’attenzione al welfare aziendale: nella tradizione di famiglia c’è la forte consapevolezza del valore del radicamento ambientale e del benessere sociale dei lavoratori, simile in questo ad aziende-modello del passato come la Olivetti.
Secondo il sito web dell’azienda, lavorare in Ferrero significa infatti:
“Operare per una delle più grandi industrie dolciarie al mondo, con la sensazione di essere parte di una grande famiglia.”
Senso di appartenenza, appeal e opere sociali Ferrero fanno la differenza di un grande Gruppo.
La scrittura
In questo contesto industriale positivo, c’è un altro aspetto che contraddistingue Giovanni Ferrero come un imprenditore fuori dal comune: non è solo un magnate, un industriale attento e il re del cioccolato. Trova anche il tempo di scrivere libri.
Oltre a quelli sull’economia come “Marketing Progetto 2000. La gestione della complessità” (1990), nel curriculum di Giovanni Ferrero ci sono anche otto raffinati romanzi:
- “Stelle di tenebra” (1999),
- “Il giardino di Adamo” (2003),
- “Il camaleonte” (2005),
- “Campo paradiso” (2007),
- “Il canto delle farfalle” (2010),
- “Il cacciatore di luce” (2016),
fino al recente thriller “Blu di Prussia e rosso porpora”, uscito alla fine dello scorso anno per Salani Editore.
A breve, su queste pagine pubblicheremo una recensione di “Blu di Prussia e rosso porpora”, romanzo ambientato in Vaticano e nella affascinante Roma del mondo dell’arte, che sarà recensito dagli scrittori Massimo Tallone e Giorgio Ballario.
Tommaso Lo Russo