Recensioni

Quando i detective si siedono a tavola: I colleghi oltremare

Come promesso la settimana scorsa in questo post, continuiamo la nostra serie d’articoli sul cibo nel mondo del giallo, scritta da Giorgio Ballario.

Nella tradizione poliziesca anglosassone delle origini (fine Ottocento, inizio Novecento) non c’è tanto spazio per le passioni gastronomiche. Sherlock Holmes e il dottor Watson sembrano prediligere altri vizi (cocaina e superalcolici), anche se ogni tanto compare un bel breakfast all’inglese oppure una succulenta portata di pollo al curry.

Mentre il Poirot di Agatha Christie, che peraltro è belga, è soprattutto un inguaribile goloso di dolci e cioccolato.

Tuttavia, nei libri della “Lady del giallo” non è insolito imbattersi in specialità gastronomiche di tutto rispetto, che talvolta diventano persino l’arma del delitto, quando sono infarcite di veleno.

Ecco allora i suoi personaggi destreggiarsi fra rognoni al bacon, anatre alla salvia, astici, funghi trifolati, sogliole, pudding decorati, soufflé e crepes. E naturalmente ricche colazioni alla maniera anglosassone, come quella che Miss Marple degusta al Bertram Hotel nell’omonimo romanzo del 1965:

«La colazione che Miss Marple aveva ordinato arrivò cinque minuti dopo. Sul grande vassoio c’erano una teiera panciuta, del latte cremoso, un bricco d’argento colmo d’acqua , due belle uova in camicia sui tostini e due rondelle di burro modellate a forma di cardo, miele, marmellata d’arance e due pagnottelle rotonde d’aspetto delizioso. Miss Marple diede mano al coltello, fiduciosa».

Dall’altra parte dell’oceano, invece, è molto più facile incontrare un investigatore che definire ghiottone è un eufemismo: Nero Wolfe, il detective newyorchese sovrappeso e amante delle orchidee creato dalla fantasia di Rex Stout più o meno nello stesso periodo del commissario Maigret e dei personaggi della Christie.

Nei 33 romanzi e quasi 40 racconti, Wolfe e la sua spalla Archie Goodwin alternano le indagini su complicati casi polizieschi a pantagrueliche mangiate, grazie anche alle doti culinarie del domestico-cuoco Fritz Brenner.

Wolfe predilige i piatti sofisticati e ricchi di calorie, specchio di un’epoca nella quale né la linea né il salutismo dettavano legge in cucina. Come le sue famose “salsicce di mezzanotte”, accompagnate da pancetta, fagiano, arrosto d’oca, grasso d’oca, brandy, cioccolato e pistacchi.

Nel 1938, scrivendo il quinto episodio della serie (“Alta cucina”), Stout decide persino di far indagare Wolfe e Goodwin su un misterioso omicidio avvenuto nel corso di una manifestazione culinaria alla quale partecipano i migliori chef del mondo.

Anche nel caso di Nero Wolfe esiste un libro di ricette, scritto dallo stesso Rex Stout, che raccoglie i piatti preferiti dal corpulento detective (interpretato da Tino Buazzelli nella serie televisiva italiana trasmessa dalla Rai tra il 1969 e il 1971).

E qui si scopre, con una certa sorpresa, che in materia di dolci Nero predilige la semplice e tradizionale torta di mele.

All’estremità opposta degli States, sulla West Coast, dal punto di vista gastronomico gli investigatori non se la passano invece troppo bene, specie se si tratta di detective privati come il Philip Marlowe creato da Raymond Chandler o il Lew Archer di Ross Macdonald, duri dal cuore tenero più avvezzi a prender botte e finire nel mirino di una pistola che non a sedersi a tavola.

E quando lo fanno, di solito non è per mangiare ma per bere come spugne, tanto che si deve a Marlowe una nuova versione del tradizionale cocktail Gimlet: metà gin e metà Rose’s Lime Juice, un succo di frutta a base di limetta famoso negli anni Trenta e Quaranta.

Il “private eye” di Chandler, che per molti ha l’inconfondibile volto di Humphrey Bogart, mangia poco e trinca molto, ma se non altro è solito fare un’abbondante prima colazione all’americana:

«Vado a far colazione nel caffè qui vicino»,

dice in un passaggio de “Il grande sonno”,

«succo d’arancia, uova, pancetta, pane tostato, miele, tre o quattro tazze di caffè…».

Nel prossimo articolo, concluderemo questo viaggio e scopriremo un nuovo genere di giallo: Il Noir mediterraneo.

Giorgio Ballario

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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