Enola Holmes 2 – La recensione del film targato Netflix
Una crime fiction puó anche essere foriera di avventura e di emozioni forti, come dimostra, esaustivamente, l’ultimo film targato Netflix: “Enola Holmes 2”. Disponibile sulla piattaforma da pochi giorni, la nuova pellicola riserva sorprese non da poco per il pubblico, soprattutto per gli adolescenti.
Da un lato, una trama di tutto rispetto, ricca di rivelazioni e colpi di scena, dall’altro lato, un’interpretazione non da poco da parte degli attori protagonisti.
Benvenuta nel mondo del lavoro, Enola!
Dopo gli eventi del primo film, Enola, la sorella minore di Mycroft e di Sherlock Holmes, all’epoca sedicenne, ha aperto una sua agenzia investigativa.
La celebrità del cognome che porta, tuttavia, le stà rendendo difficile trovare dei clienti. Chi si presenta nel suo ufficio, infatti, chiede sempre di poter parlare con il suo famoso fratello.
Fino al giorno in cui una piccola fiammiferaia non incarica proprio lei di trovare la sorella scomparsa.
Il caso si rivela più complicato del previsto, poiché arriva a sottendere implicazioni politiche e misteri molto pericolosi da svelare, coinvolgendo un nemico ben noto della famiglia Holmes.
Un cast pienamente nella parte
Il film è tratto dalla serie omonima di romanzi realizzata dalla scrittrice Nancy Springer tra il 2006 ed il 2010.
Come detto, i due interpreti principali: Millie Bobby Brown ed Harry Cavill, si dimostrano decisamente all’altezza dei loro reciproci personaggi, ovvero Enola e Sherlock Holmes.
Allo stesso tempo, come già accaduto nel primo “Enola Holmes”, sono i personaggi secondari a rappresentare il nerbo portante della narrativa dell’opera.
La regia, la sceneggiatura e le musiche sono affidate nuovamente a Harry Bradbeer, Jack Thorne e Daniel Pemberton, i quali rappresentano un’ulteriore continuity con un brand adolescenziale che, come già accaduto con i film di Harry Potter e di Spider-Man, sembra essere candidato ad una lunga serializzazione nei prossimi anni.
Marco Asteggiano
