Sognavo l’Africa – Di Kuki Gallman

Il romanzo scorre veloce ed è scritto in modo egregio. È strutturato in capitoli, ma non è una esclusiva di questo libro, che è più caratterizzato invece da tante frasi, citazioni ed aforismi che accompagnano la lettura e fungono da preambolo di quanto verrà narrato in seguito.

Una, fra le più significative, è quella che rimanda al filosofo e scrittore cinese, fondatore del Taoismo, Lao Tzu «Fai le cose difficili quando sono facili, e inizia le grandi cose quando sono piccole». L’aforisma, nel testo integrale continua: «Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo».

Noi abbiamo preferito riportarla integralmente invece di ridurla alla sola seconda parte come ha fatto Kuki.

Nell’ottica di ricevere – da qualche lettore – alcuni commenti sul significato, un po’ ermetico, della prima parte.

La citazione sul viaggio è una sorta di messaggio e insegnamento di vita.

Frase che ripesca Massimo Polidoro, per festeggiare le centomila visualizzazioni sul suo canale YouTube.

Il romanzo è ispirato ad una storia vera, con cui si descrivono le scelte e le vicende di Kuki, che ne è la principale protagonista nonché autrice.

Tuttavia, quando si raccontano esperienze passate, si tende a ritoccarle e modellarle, ed anche la Gallman lo ha fatto, ma è poca cosa; rimane una storia particolarmente toccante ed intrigante.

Lo scenario

La vicenda si svolge in gran parte in Kenia e in particolare, nella Rift Valley, a Laikipia, dove si estende il suo ranch di 90 mila acri.

La cover del libro.
La trama

A scuola, la piccola Kuki (soprannome, dall’inglese “biscotto” che le aveva affibbiato un agente operativo dell’Intelligence dei Servizi inglesi) all’insegnate disse: andrò a vivere in Africa.

La maestra pensò ad una fantasia irrealizzabile, ma i sogni talvolta diventano realtà.

Kuki si sposa giovane e dopo un matrimonio conclusosi di come accordo, riesce ad andarci, a 25 anni, dopo la nascita del piccolo Emanuele e un drammatico incidente d’auto che l’aveva immobilizzata per un lungo periodo.

Le cure per riprendere l’uso delle gambe furono lunghe ed estenuanti.

Guarita, con il secondo marito Paolo, si trasferisce in un grande ranch in Kenya, vicino a Nairobi.

In Africa, il figlio Emanuele resta suggestionato dai rettili e sviluppa una passione pericolosa, per i serpenti che alleva come fossero cagnolini.

La madre Kuki vive nel terrore di un incidente che potrebbe capitargli con i serpenti.

Negli scenari di una terra infuocata africana, ricca di paesaggi incantevoli e immagini di animali (non lontano ci sono i luoghi dei safari, il Masai Mara).

Incontra povera gente, sempre sorridente e Kuki scopre un mondo nuovo, dove si combatte e si soffre semplicemente per conservare la vita.

«Restava la magia immutata del paesaggio africano. Le mattine incominciavano con gli uccelli, un cielo grigio che si colorava di un pallido lilla come l’interno di un’ostrica. Mentre l’argento si mutava in oro e la rugiada evaporava nel calore del nuovo giorno, la luce celeste di un’altra aurora mi trovava sveglia e pronta ad andare».

La felicità durerà poco: Paolo muore in un incidente d’auto sulle strade (allora) dissestate del Kenya, poco dopo aver scoperto che Kuki è incinta.

Purtroppo, anche Emanuele, appena adolescente, perderà la vita, ucciso dal morso di una delle sue vipere. Struggente il racconto della morte del ragazzo.

Quello che ha sempre previsto accade: «Emanuele, Emanuele, ascoltami. Ti taglio la mano? Ti taglio il braccio?». Inutili domande folli, dettate dal terrore e dalla desolazione. Emanuele stava morendo e io sapevo che non potevo farci niente.

Nonostante le tragedie delle due strazianti morti, Kuki non si arrende.

Rimane sola con la figlia Sveva, avuta da Paolo.

Le bellezze dell’Africa, le sue responsabilità e la solitudine la riporteranno ad incontrare Aidan per non essere più sola e a riaffacciarsi alla vita che continua.

In memoria del marito e del figlio Kuki Gallmann fonda la “Gallmann Memorial Foundation”, una fondazione che si propone di tutelare la natura africana.

Dal libro è stato tratto il film “Sognando l’Africa” con Kim Basinger.

Indice

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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