Intercettazioni. Il discrimine tra ausilio alle indagini, diritto di cronaca e violazione della Privacy
Si rinnova, ad ogni scandalo legato alle intercettazioni della Casta, ma anche di persone meno importanti, il bisogno di porre una “nuova” regolamentazione sul controllo delle registrazioni delle conversazioni telefoniche che vengono sottoposte al vaglio della Magistratura Inquirente e che in molti casi vengono diffuse dai media.
Il problema è di nuovo sotto i riflettori, sia perché è in vista l’ennesima Riforma del Codice Penale che per certi versi toccherà anche questo tema e sia perché l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, in collaborazione con l’Ordine Forense di Asti, lo ha fatto inserire nel programma dei corsi formativi, riportati nella Piattaforma nazionale SIGEF, con diritto ai crediti di formazione dei rispettivi Ordini.
La tecnologia e l’evoluzione del diritto illustrano come quello che un tempo era uno strumento di intelligence può e deve essere oggi uno strumento di garanzia, che produca oggettivi elementi di prova, ma occorre prestare molta attenzione agli elementi che si acquisiscono, sul come, ed all’interpretazione che gli si attribuisce.
Argomento trasversale, che spazia dall’ausilio alle indagini, in molti casi fondamentale per l’acquisizione delle prove, ma che fa riportare abusi che la cronaca registra a ripetizione come violazione della privacy e non rilevanti ai fini delle indagini e della raccolta prove, ma che costituiscono mero gossip.
Il convegno del 2017
Nel giugno 2017, presso la Tenuta Carretta di Piobesi d’Alba, era previsto l’intervento, a questo proposito, del Vicepresidente dell’Ordine Giornalisti Piemonte, dr. Ezio Ercole, con il tema Il diritto del giornalista ad informare e del cittadino ad essere informato.
Era previsto l’intervento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino, coordinatore dell’Ufficio Intercettazioni della Procura di Torino, dr.ssa Patrizia Maria Elisa Caputo, con il tema “Spending review, Intercettazioni come ausilio alle indagini nell’ottica dell’economia di scala”.
Nel ruolo di coordinatrice delle intercettazioni, il Sostituto Procuratore Caputo ha una valenza particolarmente significativa, in quanto non basta acquisire una congerie di informazioni, ma alle stesse bisogna dare un senso logico e talvolta, la velocità nella raccolta ed elaborazione dei dati è fondamentale.
Una precisazione è d’obbligo, se dal sistema informatico denominato SDI, escono notizie inserite in Banca Dati per un uso “improprio”, questo è un vero e proprio abuso, penalmente rilevante.
In aggiunta, talvolta, liberalizzazioni selvagge e globali, volute dal legislatore, portano a invasioni della privacy intollerabili, come avviene nel DDL concorrenza, in merito al telemarketing.
Altri interventi
Fra gli altri relatori, il direttore di Gazzetta d’Alba don Giusto Truglia ha trattato “Esperienze in Redazione” ed ha riportato alcuni casi che hanno riguardato e coinvolto il Gruppo Periodico.
L’avvocato albese Roberto Ponzio, dell’Ordine del Foro di Asti, visto che quello di Alba, non esiste più assieme al suo Tribunale, ha svolto il tema “Il ruolo del difensore nella difesa dell’indagato”; mentre al professor Francesco Pizzetti, già Garante dell’Autorità della Privacy, dal 2005 al 2012, era stato riservato il compito di esporre alcuni aspetti della violazione della Privacy.
Per completezza di informazioni va chiarito che il professor Francesco Pizzetti fu sostituito dal professor Marco Orofino del suo staff e la dr.ssa Elisa Caputo, dal dr Salvatore Marsocci, sempre della Procura di Torino, mentre il Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte fu sostituito dall’avvocato Antonio Borra, sempre dell’Ordine Giornalisti del Piemonte.
Gli obiettivi del corso/Tavola rotonda potevano essere anche di ispirazione a proposte tese a trovare la strada per un Codice etico di autoregolamentazione che risolva l’annoso problema. Senza un obbligo preciso, quasi nessuno provvederà con l’autocensura, mentre per contro, i fatti riportati sono spesso sorprendentemente intimi, al limite del voyeurismo.
Detto questo, non va sottaciuto che, mentre il giornalista professionista è tutelato nel suo diritto al segreto d’Ufficio, non lo è affatto quello pubblicista che non si potrebbe trincerare dietro il diritto alla tutela della fonte.
Il tema è sempre scottante e il nuovo convegno dell’Ordine dei Giornalisti è stato annullato per via del Covid, mentre a breve è prevista la programmazione di un altro sullo stesso tema, a cura di altri organizzatori.
Tommaso Lo Russo