Fiori sopra l’Inferno, un Thriller psicologico di Ilaria Tuti

<< Ecco il suo fiore, pensò. Il più bello tra quelli che gli impedivano di vedere l’inferno. >>

Un bel libro, edito da Longanesi, che scorre veloce anche se, a tratti, sembra di aver letto già qualcosa di simile da qualche altra parte.

Questa è l’unica pecca che si può trovare nel primo romanzo di Ilaria Tuti, che ha un livello alto di scrittura e di suspence e per la quale si presenta un grande avvenire come giallista.

Migliorerà molto nell’ultimo che abbiamo già recensito “Figlia della cenere”.

Il libro è ambientato ai confini fra Italia e Austria, in un paese arroccato fra boschi, dove il male alligna e la natura selvaggia e la neve che vi scende copiosa, rendono ancora più spettrale.

I delitti avvengono d’improvviso e senza una ragione apparente e se non fosse per questo sarebbe un bel paese turistico. Per risolvere l’enigma bisognerà scavare nel profondo degli animi e del passato per venire a capo di questi agghiaccianti misfatti.

Il paesino di Fiori sopra l’inferno esiste realmente ma è ribattezzato Travenì dall’autrice.

La trama

Fiori sopra l’inferno inizia nel bosco di Travenì, dove viene rinvenuto il corpo di un uomo privo di vita. Giace sull’erba in posizione supina. Il candore della sua pelle contrasta con il nero dei capelli. Il gelo ne ha mantenuta integra la conservazione, senza nessun odore se non quello del bosco e della terra umida.

A dirigere il caso viene chiamata Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling e analisi comportamentali. Un commissario con un fiuto notevole e attenta a tutti i risvolti.

Così la pensa il questore al quale risponde:

<< Non sono un’indovina>>.

Ribatte il questore:

<<Nessuno lo ha mai pensato. Però ci azzecchi sempre. O quasi>>.

Il quadro che si presenta a Teresa fa pensare ad un delitto compiuto da due persone come se l’omicidio fosse causato da un raptus.

Nell’inchiesta il commissario è coadiuvato dal giovane ispettore Massimo Marini in cui vede il figlio mai nato e con il quale instaura, sin dall’inizio, un rapporto molto particolare.

Lucia Bosia