Ötzi: un cold case di 5000 anni fa

A Bolzano, in via Museostrasse, c’è il museo di una mummia che ha dell’incredibile. Era il 19 settembre del 1991 quando fu rinvenuta, sul ghiacciaio, a pochi metri dal confine austriaco, in Trentino Alto Adige, la mummia del Similaun.

Definita anche l’uomo del Similaun o dell’Hauslabjoch, viene più comunemente e familiarmente conosciuta come Ötzi. È un nostro antico progenitore di 5 mila anni fa il cui reperto antropologico, incredibilmente ben conservato, è stato causalmente rinvenuto.

Lo scenario

Lo splendido ghiacciaio del Similaun, a 3213 m s.l.m, in Val Senales, in prossimità del confine austro-italiano è l’anfiteatro di questa suggestiva storia e che ora si trova illustrata e documentata in un museo a Bolzano.

La datazione della vittima

Ormai, con il carbonio 14 non ci sono più errori di datazione. Così è stato anche per la mummia e il 17/08/2016 si è avuta la prova definitiva dell’arco temporale di vita del nostro progenitore.

Infatti, le analisi effettuate hanno stabilito che “l’Uomo venuto dal ghiaccio” è vissuto fra il 3.350 e il 3.100 a.C., oltre 5.000 anni fa, nell’Età del rame. Vale a dire, Ötzi è più vecchio della Piramide di Cheope, del sito di Stonehenge, in Inghilterra o dei più recenti Stupa in Indonesia, a Borobudur o in India e Nepal.

La mummia di Ötzi

Il ghiacciaio, il suo stupa

L’edicola funeraria di Ötzi, il suo stupa, è il ghiacciaio che lo ha conservato per 5 mila anni.

Le misure

Ötzi era alto circa 1 metro e 60 centimetri e aveva circa 45 anni quando morì, ad un’età piuttosto avanzata rispetto alle aspettative di vita dell’epoca.

La maledizione di Ötzi

Se esiste una maledizione legata a Tutankhamon, per alcuni ce ne sarebbe anche una connessa con le disgrazie che hanno colpito chi ha partecipato al ritrovamento e allo studio della mummia del Similaun. Fra queste, quella che ha coinvolto l’alpinista tedesco Helmut Simon (Norimberga, 11 dicembre 1937 – Bad Hofgastein, 18 ottobre 2004) che ha scoperto la mummia, ed è morto a causa della caduta accidentale in una scarpata durante un’escursione.

Il ritrovamento

A trovare Ötzi furono due turisti di Norimberga, tra il 19 e il 22 settembre 1991, Erika ed Helmut Simon.

La scoperta fu, presso il confine tra Italia e Austria, sullo Hauslabjoch, in Val Venosta. Si racconta che la coppia, prendendo una scorciatoia, perse il sentiero e ad un tratto si accorse di qualcosa di nero e scuro in una conca piena di acqua derivata dallo scioglimento del ghiaccio.

I due alpinisti si avvicinarono e, spaventati, si accorsero di aver trovato un corpo umano. Dopo aver scattato una foto, Erika ed Helmut si allontanarono, convinti di aver trovato i resti di un alpinista scomparso qualche anno prima.

Pochi giorni dopo, senza alcuna precauzione e senza un archeologo, avvenne il recupero. Ovviamente, all’inizio, nessuno si rese conto dell’importanza della scoperta che passerà alla storia.

Dopo sei giorni, un archeologo esaminò corpo e reperti, soprattutto un’ascia in rame, datò la mummia antica di almeno 4.000 anni. Il ritrovamento fu gestito male e fu così che vennero danneggiate sia parti del corpo e sia quelle dell’equipaggiamento dell’uomo.

Ill giornalista viennese Karl Wendl battezzò in seguito la mummia “Ötzi, termine che deriva dal nome tedesco delle Alpi Venoste (Ötztaler Alpen). Appunto, il luogo del ritrovamento di Ötzi.

Ötzi è una mummia bagnata, mummificata naturalmente nel ghiacciaio. A causa del periodo di tempo passato nella neve e nel ghiaccio, gran parte del fluido corporeo del corpo disidratato, andò perso, alla faccia della tecnica di conservazione delle mummie, che prescriveva di trattarle con sostanze per preservarle dopo la rimozione degli organi!

Il profiling

Le tecniche criminologiche di profiling attuali permettono di indagare meglio del passato l coinvolgimento degli eventuali colpevoli. Sembra che chi ha commesso il fatto non abbia scampo. Non è così, si appura come è avvenuto il fatto, ma arrivare al responsabile è ancora lunga.

Il delitto

Uomo o donna che sia stato, l’uomo di ghiaccio è morto per via di una freccia che lo ha colpito a morte.

Il progenitore e i suoi tatuaggi

Indagini condotte in modo anonimo hanno portato all’evidenza che Ötzi ha un DNA riconducibile alla nostra storia e a noi. Con 61 tatuaggi è Il primo tatuato della storia e tutto ci induce a pensare che il nostro progenitore era molto simile a noi.

Incredibile!

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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