Recensioni di libri

Il Vangelo di Saba: un’avventura soprannaturale con Sherlock Holmes

Ai più, in Italia, Lyndsay Faye non dice nulla, ma oltre oceano, negli Stati Uniti, le viene tributata una fama notevole.

È apprezzata, in particolar modo, per aver ideato l’investigatore Timothy Wilde, principale protagonista della serie di romanzi ambientati nella città di Gotham. La scrittrice è anche autrice di numerosi romanzi apocrifi su Sherlock Holmes che le sono valsi l’affiliazione in uno dei club più prestigiosi dedicati a Sherlock Holmes, il prestigioso “Baker Street Irregulars”.

Siamo dell’avviso che, anche nel panorama degli amanti del giallo italiano, la Faye abbia posto e meriti di essere conosciuta e apprezzata.

Un bel romanzo, breve, di sole 91 pagine, con la traduzione di Sara Bilotti.

Il Vangelo di Saba“, pubblicato originariamente nel 2014, è stato riproposto nella Collana “Crimini di Carta” di Fanucci Time Crime.

Holmes e il suo fedele assistente, come di consueto, vi appaiono in veste di co-protagonisti.

La voce narrante

La trama è raccontata da un mite vice bibliotecario appassionato di libri, Davenport Lomax, destinato a non far mai carriera, seppur dotato di una cultura enciclopedica, diremmo oggi alla Wikipedia, che gli dovrebbe far meritare una promozione ad un incarico più prestigioso alla London Library.

Sappiamo tutti che quel mondo è di pura invenzione e che le favole sono nate per rallegrare i più piccoli anche se, molto spesso, hanno un messaggio subliminale, una morale che sottende al racconto.

Tuttavia, quando la figlia del vice bibliotecario gli chiede se le fate sono reali, Davenport Lomax è portato a fornire una qualche spiegazione di ripiego, quando nella London Library compare un certo Grange che parla di demoni.

La confraternita di Salomone

È un club di ossessionati dal soprannaturale e demonologia di cui fa parte il signor Grange che porta il bibliofilo a conoscenza di un grimorio (libro antico con messaggi criptici al suo interno, istruzioni per vedere e interpretare gli astri).

Ne sono venuti in possesso alla confraternita e il libro avrebbe in sé il maleficio che chi lo legge viene colpito da giramenti di testa, palpitazioni, stanchezza acuta, fino alla perdita dell’orientamento e della memoria. Non tutti sono dello stesso parere, ovviamente, c’è chi sostiene che siano mere dicerie e allucinazioni collettive, mistificazioni a tutti gli effetti.

Ma per alcuni sarebbe la conferma che il grimorio è davvero dotato di poteri tramandati dalle antiche leggende.

Addirittura il grimorio sarebbe di provenienza della regina di Saba e da questo il titolo emblematico al romanzo.

La trama

Per fare luce sull’arcano mistero e per comprendere la reale portata del “diario” viene affidato l’incarico a Lomax che finalmente riuscirà a mettersi in luce.

Per risolvere il mistero il vice bibliotecario si rivolgerà niente meno che al dottor Watson e soprattutto al grande investigatore di Baker Street. L’ingresso nella vicenda di Sherlock Holmes finirà con lo svelare peccati, peccatori e sprovveduti.

Ben congeniato, nel rispetto dei canoni tipici del giallo classico, “Il Vangelo di Saba” è soprattutto un breve racconto che mette in risalto la suggestione dei libri e le antiche biblioteche, mentre sullo sfondo appaiono vicende personali di rapporti che sono difficili da risolvere.

La morale della storia

Leggere allarga la mente, ma al tempo stesso ci permette di effettuare anche viaggi che molti non possono permettersi, sia per tempo che per denaro e di vivere tante vite quanti sono i libri che hai letto.

Se c’è un discrimine fra logica e assurdo, questo è il giallo gotico e Lyndsay Faye ne è una particolare interprete.

Buona lettura.

Tommaso Lo Russo

Redazione Sfumaturedigiallo.it

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